Un lupo è stato decapitato e appeso ad un cartello stradale a Samolaco in provincia di Sondrio. Sotto la sua testa mozzata c’era un lenzuolo recante la scritta: “I professori parlano, gli ignoranti sparano”.
Dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani: “Fino a che punto può arrivare la crudeltà umana? Ancora una volta assistiamo ad una barbara violenza che quasi sicuramente resterà impunita anche ove fossero individuati i colpevoli. Animalisti Italiani presenterà denuncia contro ignoti, ribadendo l’urgente necessità di inserire l’inasprimento delle pene – per chi maltratta o uccide qualsiasi specie animale – tra le priorità nell’agenda politica al fine di evitare il proliferare di reati come questo.”
La popolazione dei lupi va attentamente monitorata e ricondotta nei suoi areali naturali, ma va affrontato e gestito in maniera non cruenta anche il fenomeno di ibridi e randagi.
Ricordiamo che il lupo è una specie protetta e anche se si avvicinano ai centri abitati non attaccano l’uomo; l’animale cerca infatti di non imbattersi in quello che è di fatto il suo principale nemico. Siamo noi umani ad aver invaso e distrutto il loro habitat e non il contrario. L’ antropizzazione costringe gli animali a doversi riadattare al territorio. La nostra presenza ha alterato un equilibrio tanto delicato quanto perfetto.
Il lupo è tutelato dalla Direttiva Habitat, che nell’allegato IV ne impone una protezione rigorosa. Il massacro ‘legale’ dei lupi non può essere certamente un metodo per la gestione dei conflitti tra la specie e le attività zootecniche.