Animalisti italiani, Enpa, Lac, Lav, Lipu – BirdLife Italia, Wwf Italia
Caccia, il Veneto dichiara guerra agli uccelli migratori.
In aula del Consiglio la proposta di nomadismo venatorio per la caccia alla “migratoria”.
Le associazioni scrivono ai consiglieri: “Proposta sconsiderata e illegittima. Se approvata, immediata denuncia a Bruxelles”.
“Bocciare l’articolo sul nomadismo venatorio regionale. E’ illegittimo e produrrebbe conflitti gestionali e gravissimi danni agli uccelli migratori”.
Lo dichiarano le associazioni Animalisti italiani, Enpa, Lac, Lav, Lipu-BirdLife Italia e Wwf Italia alla vigilia del voto in Consiglio regionale del Veneto dell’articolo 57 della legge 138, che prevede, tra l’altro, 30 giornate di libera mobilità sull’intero territorio regionale per la caccia agli uccelli migratori.
“L’articolo 57 – spiegano le associazioni in una lettera inviata a tutti i consiglieri, evidenziandone illegittimità e problemi – aprirebbe totalmente le porte al cosiddetto nomadismo venatorio, in palese contrasto con la legge nazionale 157/92 che lega rigorosamente i cacciatori all’ambito territoriale di caccia o al comprensorio alpino di appartenenza, violando quel legame cacciatore-territorio che è uno dei capisaldi della legge nazionale.
“E’ di pochi giorni fa, del resto, la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato l’organizzazione degli ambiti territoriali di caccia della Regione Toscana, considerati troppo grandi e dunque tali da permettere troppa mobilità ai cacciatori. Una sentenza che si aggiunge ad altre della Corte e che rappresenta, in modo indiretto ma chiaro, una secca bocciatura della proposta del Veneto.
“Ma il problema del nomadismo venatorio non è solo formale bensì sostanziale: se la proposta veneta passasse, i cacciatori potrebbero inseguire gli uccelli migratori per tutto il territorio regionale, con incontrollabili concentrazioni di cacciatori, una pressione venatoria insostenibile sugli uccelli migratori già provati da tanti problemi ambientali e una serie di conflitti territoriali tra cacciatori che renderebbero la situazione ingestibile. Il tutto sarebbe peraltro aggravato dalla enorme difficoltà di effettuare vigilanza e controlli, considerata la difficoltà degli organi di vigilanza quali il Corpo Forestale dello stato e la Polizia Provinciale.
“La già difficile situazione dell’Italia, che si trova sotto procedura comunitaria Pilot proprio per eccesso di caccia agli uccelli migratori, verrebbe aggravata dalla previsione del Veneto e metterebbe l’intero Paese a rischio di censura. Noi siamo certi che in Consiglio regionale prevarrà il buon senso e questa proposta irresponsabile verrà respinta. Se così non fosse, è già pronta la nostra denuncia a Bruxelles, con richiesta che il Veneto sia oggetto di azione da parte degli organismi comunitari, così da ricordare che il territorio e la natura non sono oggetto personale di certa politica ma un bene di tutti, che va finalmente trattato con rispetto”.
6 giugno 2016
UFFICIO STAMPA LIPU
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