Animalisti Italiani Onlus – “La nuova legge contro i maltrattamenti sugli animali è un passo avanti. Siamo soddisfatti, ma occorrono miglioramenti”
Il Senato, oggi, ha approvato in via definitiva la proposta di legge “Modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e altre disposizioni per l’integrazione e l’armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali”, con il voto favorevole di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati e Gruppo delle Autonomie. Si sono astenuti PD, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra.
Dichiara Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani: “Galera anche in Italia per chi maltratta, tortura, abbandona o uccide animali? Aumentate le pene detentive grazie alla battaglia di oltre 10 anni di Animalisti Italiani Onlus e di tutte le associazioni animaliste, supportate dall’ on. Brambilla e da Deputati di ogni orientamento politico, finalmente l’Italia non è più fanalino di coda in Europa e nel mondo”.
Le pene restano comunque sproporzionate rispetto alla gravità dei reati, rendendo difficile ottenere condanne efficaci visto che in Italia si opta troppo spesso per le pene alternative come i lavori socialmente utili.
Gli Animalisti Italiani Onlus in questi anni avevano raccolto oltre 400.000 firme, consegnate in parte al precedente governo Conte ed in parte al governo Meloni.
La nuova legge contro i maltrattamenti sugli animali è un passo avanti. Siamo soddisfatti, ma occorrono miglioramenti. Come associazione Animalisti Italiani, riconosciamo alcuni aspetti positivi contenuti nel testo, che rappresentano un primo passo nella giusta direzione:
- L’introduzione della pena pecuniaria cumulata a quella detentiva per i reati di uccisione e maltrattamento di animali;
- La previsione di aggravanti in casi specifici, come l’uso di sostanze stupefacenti o vietate;
- L’introduzione del divieto di uccidere o alienare animali sequestrati, anche non formalmente sottoposti a sequestro, durante le indagini;
- La possibilità di affidare in via definitiva gli animali sequestrati – inclusi i cuccioli nati nel frattempo – alle associazioni animaliste prima della conclusione del processo;
- Le modifiche alla legge sul traffico illecito di cuccioli, che ne facilitano la contestazione, rendendo sufficiente l’assenza di microchip, passaporto o certificazione sanitaria.
“Apprezziamo che siano state accolte molte richieste delle associazioni animaliste – prosegue il Presidente degli Animalisti Italiani Onlus Walter Caporale – anche se restano alcuni punti critici tra i quali: l’introduzione, nel testo di legge, di una disposizione che consente ancora la detenzione alla catena di animali d’affezione, purché non ne impedisca il movimento. Una previsione in netto contrasto con quanto già vietato in diverse Regioni (Calabria, Campania, Marche, Umbria) e con regolamenti comunali più stringenti, che per fortuna restano in vigore.
Gravissima, inoltre, la deroga consentita all’identificazione tardiva di cani e gatti da parte di allevatori e commercianti. Una misura che rischia di minare il contrasto al traffico di cuccioli, rendendo la tracciabilità meno certa e favorendo circuiti illegali.
Infine, resta inspiegabilmente assente un divieto assoluto per chi ha maltrattato, ucciso o impiegato animali in combattimenti di detenerli nuovamente: un errore grave, soprattutto considerando il legame tra questi reati e la criminalità organizzata”.