Dalle rilevazioni del Rapporto Italia 2020 condotte da Eurispes emerge l’identikit di un Paese che annaspa, la cui popolazione è da una parte lontana dalla politica, dal Governo e dal Parlamento “incattivita” poiché guarda con diffidenza e poca tolleranza gli stranieri e che, in molti casi, giustifica episodi di razzismo e antisemitismo. Dall’altra parte vediamo, però, il quadro di un Paese che, confermando i dati dello scorso anno in merito all’ambiente e agli animali, ama sempre di più la compagnia degli amici “pelosi” e mostra una cresciuta sensibilità nei confronti dei problemi dell’ambiente.
“Il rapporto Eurispes – dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani – mostra ancora una volta la tendenza consolidata ormai negli ultimi tempi che vede gli italiani sempre più attenti e sensibili verso gli animali, l’ambiente e uno stile di vita alimentare veg, più sano e non inquinante. Se pensiamo agli allevamenti intensivi risultano essere proprio la causa principale dell’inquinamento da particolato. Da anni ci battiamo perché aspetti come questi vengano presi in considerazione: dal rispetto della “casa comune” ai diritti dei più deboli, i fratelli animali, per cui lottiamo quotidianamente affinché non vengano sfruttati nei circhi, rinchiusi negli zoo, abbandonati, maltrattati, abusati, uccisi. Pensiamo all’attivismo e alle campagne di Animalisti Italiani contro la sperimentazione animale, oppure contro l’abbandono o alle nostre petizioni per chiedere pene più severe per chi maltratta gli animali, tutte orientate al focus del rispetto del diritto alla vita e alla libertà degli animali”.
Con riferimento alla parte del Rapporto che indaga la relazione con gli animali, emerge che il 39,5% degli italiani ne hanno accolto almeno uno, un trend cresciuto del 5,9% in un solo anno. Soprattutto cani (48,8%) ma anche gatti (29,6%), tartarughe, pesci, roditori, cavalli e rettili. Una presenza diffusa a cui corrisponde una spesa in costante aumento negli anni, fenomeno che intercetta un innegabile bisogno delle famiglie di un animale. Si pensi infatti che quando l’animale di casa muore, la perdita è vissuta come trauma e il 27,8% dichiara di non voler prendere più animali per evitare il dolore
Dai dati emerge altresì che aumentano complessivamente colore che seguono un’alimentazione vegetale. Vegetariani e vegani sono l’8,9% della popolazione rispetto al 7% dello scorso anno. Motivi etici, e non solo di salute, sono alla base di questo incremento: il 22,2% motiva infatti la propria scelta con “l’amore e il benessere nei confronti del mondo animale”.