Scegliere tra il rimpatrio o i propri animali: questo l’aut aut a cui alcune persone bloccate all’Estero sono sottoposte da circa 2 mesi. Sono di fronte ad un bivio, uno di quelli a cui mai bisognerebbe trovarsi: abbandonare i propri cani per rientrare a casa in Italia. Non c’è scelta più immorale. Equivale al “mors tua, vita mea”, come se la vita degli animali non contasse nulla. Eppure le coraggiose famiglie italiane protagoniste della triste vicenda stanno sopportando una grande prova d’amore per i loro “amici pelosi”, rifiutando l’offerta di rientrare in Italia senza di loro.
Tessy è un mix di pastore tedesco e svizzero, ha 9 anni e dopo una pancreatite ha bisogno di un cibo speciale. Baldo invece è un meticcio sudafricano doc adottato per strapparlo dalla strada e dal triste fenomeno del randagismo. Loro sono i figli dei piemontesi Enrica Narciso e Paolo Odifreddi, rimasti a Johannesburg in Sudafrica, a causa del lockdown dovuto al coronavirus. “Lʼunica offerta ricevuta dal Consolato era di volare su Francoforte ma senza Tessy e Baldo, impensabile”, raccontano. Loro hanno proposto più volte al Consolato anche il rientro a proprie spese, senza fruire di nessun volo di stato. Ma gli è stato sempre negato.
Alla loro storia si aggiunge quella della famiglia Gerenzani che ci scrive: “Vi contattiamo perché siamo disperati. Avevamo un regolare biglietto di rientro per noi e il nostro adorato Ennio che è stato cancellato a causa dello scoppio della pandemia. Riacquistati altri biglietti nessuna compagnia aerea ammette il cane. L’unica che lo accetta non volerà e pur rivolgendoci all’Ambasciata, siamo bloccati in Messico fino a data da destinarsi perché non vogliamo abbandonare il nostro cane”.
Walter Caporale Presidente degli Animalisti Italiani dichiara: “Niente e nessuno deve separarli dai loro cani. Queste persone e i loro animali di famiglia stanno subendo una grave ingiustizia. Stiamo agendo a livello istituzionale, contattando il Ministero degli Affari Esteri, le Ambasciate e scrivendo direttamente al Presidente del Consiglio Conte e al Ministro Di Maio per risolvere la difficile situazione in cui versano da mesi queste famiglie, punite perché hanno una morale e un cuore a differenza di molti!”
“Chiediamo l’immediato rientro delle famiglie con volo diretto che accetti anche i loro cani. Queste persone devono rientrare in Italia con la loro famiglia al completo, perché i loro animali fanno parte della famiglia. Chiedere a queste persone di abbondonarli oltre ad essere un’azione immorale è anche un reato penale in Italia come in molti paesi in cui risiedono al momento.” – conclude Emanuela Bignami Responsabile Nazionale Randagismo degli Animalisti Italiani.
Leggi la Lettera -Richiesta rimpatrio delle famiglie italiane all’Estero insieme ai rispettivi animali