Il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha annunciato al termine della conferenza stampa di ieri pomeriggio l’intenzione di emanare un’ordinanza per l’abbattimento dell’orso che ha colpito padre e figlio sul monte Peller.
Il 22 giugno il 58enne Fabio Misseroni, macellaio e cacciatore, insieme al figlio di 28 anni, si è imbattuto in un plantigrado; forse un’orsa con cuccioli che inizialmente ha reagito con aggressività solo per proteggere la prole. Poi è scappata.
I due cacciatori sono stati ricoverati in ospedale, solo Fabio Misseroni ha riportato una frattura alla gamba perché si è volutamente scagliato sull’orso.
In corso le indagini a cura del corpo forestale provinciale, che farà anche campionamenti genetici per attribuire un’identità certa all’animale implicato, al fine della cattura a cui ci opponiamo fermamente.
Se Fugatti attuerà quanto dichiarato, predisporremo una diffida contro la Provincia di Trento, chiedendo l’immediata sospensione dell’ordinanza di abbattimento dell’orso.
Afferma il Vice Presidente Riccardo Manca: “Il nostro pensiero non può non andare anche all’orso M-49 Papillon, letteralmente perseguitato dalla Provincia di Trento che dimostra ancora una volta di conoscere solo metodi repressivi e violenti. Già allora Fugatti non aveva ascoltato persino il Ministro dell’Ambiente Costa che si era apertamente schierato a favore della libertà dell’animale. La storia continua a ripetersi così come era stato in precedenza per gli orsi Daniza e Kj2.
Pretendiamo maggiore trasparenza sulla gestione dei plantigradi.
Fugatti vuole distruggere i benefici del Progetto di reintroduzione Life Ursus. Prenda esempio dalla gestione della Regione Abruzzo nella tutela e conservazione della specie”.
Conclude il Presidente degli Animalisti Italiani Walter Caporale: “Che senso ha condannare a morte l’ennesimo orso solo per essersi difeso da 2 umani che avevano invaso il suo territorio?
Fugatti, un concentrato di ipocrisia: nel 2014 quando sedeva comodamente all’opposizione si era schierato contro l’uccisione dell’orsa Daniza e dichiarava che l’uccisione dell’orsa sarebbe stata vergognosa e che avrebbe screditato la Regione agli occhi del mondo intero! Ora fa marcia indietro solo per una questione di consenso politico, per prendere voti da parte degli agricoltori, degli allevatori, dei cacciatori e dei macellai.
Questo accanimento nei confronti degli Orsi è solo uno squallido stratagemma per distrarre l’opinione pubblica da altre questioni”.