Roma, 29 settembre 2017 – Una vita passata a lottare in difesa dei più deboli, di chi non ha voce per difendersi da solo. Anni di blitz, proteste, battaglie, aggressioni subìte, solo con l’unico obiettivo di ottenere giustizia per gli animali. Tutto questo è sufficiente al Movimento Animalista, nella persona del suo dirigente nazionale, Rinaldo Sidoli, per rilasciare una dichiarazione al quotidiano La Repubblica in cui si accusa il Presidente di Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale, di essere fuoriuscito dal neonato partito politico perché sostenitore di “idee troppo estremiste”.
Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani Onlus, risponde così alle accuse mosse nei suoi confronti dal Movimento Animalista: “Se per estremismo si intende la coerenza con i princìpi ed i valori della difesa di tutti i più deboli, siano essi animali, bambini, diversamente abili, allora sono fiero di essere accusato di estremismo. Obiettore di coscienza totale – rifiutai di prestare servizio militare e quindi feci 20 mesi di servizio civile, ossia otto mesi in più del militare, come punizione -, i miei padri sono Gandhi, Martin Luther King ed Oskar Schindler. All’impegno politico ho sempre unito le azioni dirette nonviolente, la disobbedienza civile e la liberazione di animali sottratti al dolore ed alla crudeltà. Sporcarsi le mani significa osare, rischiare in prima persona, sempre nel rispetto anche degli uomini (anche delle Forze dell’Ordine, con cui ho sempre avuto ottimi rapporti, memore dell’insegnamento di Pierpaolo Pasolini): denunce, arresti e blitz fanno parte del DNA di un vero militante per i diritti civili e per i diritti degli animali”.
Walter Caporale prosegue, rivendicando il successo di tante iniziative nonviolente portate avanti da Animalisti Italiani Onlus: “Sempre a testa alta: bloccare una sfilata di pellicce o disturbare i cacciatori, liberare animali dagli stabulari o da chi li maltratta sono la mia ragione di vita e quella dei guerrieri e delle guerriere Animalisti Italiani Onlus, che ho fondato 20 anni fa proprio per non “fare solo chiacchiere ma anche fatti e gesti concreti”. Walter, Libero e King sono tre cavalli che abbiamo salvato dal mattatoio, come altre decine di animali: i loro occhi e la loro libertà sono la ricompensa ai nostri sacrifici. Il mio matrimonio con il compagno di una vita ha voluto celebrare, lo scorso 17 settembre, 20 anni di battaglie nazionali e in Abruzzo (dove ho ricoperto la carica di Consigliere Regionale per 10 anni) per il riconoscimento delle Unioni Civili anche per gay e lesbiche. Come l’introduzione in Abruzzo del bollino olografo per il tesserino per disabili per le macchine per evitare contraffazioni: l’Abruzzo ha preceduto, col mio lavoro, la legge nazionale. Estremismo come coerenza: di cui essere orgogliosi e fieri, sempre”.
Persino dal Kenya, dove si trova in questi giorni in viaggio di nozze, insieme anche a due splendidi volontari di Animalisti Italiani Onlus, per un tour nei parchi del Paese africano, Walter Caporale si oppone a questo vergognoso attacco pubblico mosso nei suoi confronti: “Nessun animalista potrà mai appoggiare una Coalizione con anche la Lista Salvini/ Lega Nord, ossia il Partito amico di cacciatori, vivisettori, circensi, allevatori, toreri grazie al quale in Italia non è prevista la galera per chi tortura animali. Ed io personalmente non sosterrò mai chi combatte le Unioni Civili ed i diritti di tutti gli uomini e le donne che vivono in Italia. Noi Animalisti Italiani Onlus inviteremo a votare tutti quei partiti che sottoscriveranno il Programma Animalista: il sangue degli animali non è di esclusiva di nessuno e non ha colore politico. Tutti i partiti dovranno scegliere una Coalizione: dire il contrario significa mentire spudoratamente”. “Sono anche fiero – conclude Walter Caporale – di rischiare la galera, insieme ad una nostra volontaria, per essere stati denunciati dalla madre di un torturatore di animali, che aveva sodomizzato, torturato e ucciso Pilù, una piccola pincher in provincia di Pistoia: siamo entrati nella sua terrazza, lo abbiamo denunciato ed ora siamo noi a rischiare la galera. Questa è giustizia?”.
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