L’Italia vieta l’ingresso ai randagi dei rifugi dell’Ucraina.
Dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani: “Ipocrita da parte del Governo esprimere solidarietà all’amico Andrea Cisternino e poi sbattere la porta in faccia ai suoi 430 randagi se dovesse fuggire da Kiev. Siamo in guerra: muoiono donne e bambini, anziani e animali e qualche solerte incompetente senza empatia decide di condannare a morte centinaia di cani e gatti Ucraini? Armi si e randagi no? Senza parole”.
Il Ministero della Salute ha vietato l’ingresso agli animali provenienti dai rifugi. Un’esclusione che colpisce la categoria dei randagi, visto che gli animali domestici possono entrare al seguito dei loro umani di riferimento. Lo ha stabilito attraverso una nota della Direzione generale della Veterinaria del Ministero della Salute denominata “Misure di prevenzione e controllo della rabbia per animali d’affezione provenienti dall’Ucraina” e indirizzata, per conoscenza, alle principali associazioni animaliste italiane.
Con tale nota, appunto, si blocca l’uscita di cani e gatti randagi dal territorio ucraino a causa del contenimento della diffusione della rabbia.
Una decisione che deve essere ripensata per tutelare il diritto alla vita di tutti.
Per questo, ci siamo attivati scrivendo una lettera al Ministero della Salute e degli Affari Esteri con delle proposte concrete di modifica della sopracitata misura.
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