Roma, 21 novembre 2024 – Questa mattina, in Piazza della Quercia davanti al Consiglio di Stato, si è svolto il sit-in organizzato da Partito Animalista Europeo in sinergia con Animalisti Italiani e numerose associazioni nazionali tra cui ENPA, LEAL, LNDC, Centopercentoanimalisti, Fondazione Jigen. La manifestazione, che ha visto una grande partecipazione di cittadini e sigle animaliste, ha ribadito con forza l’appello per la tutela dei 1.600 Beagle destinati agli esperimenti di tossicologia nei laboratori dell’azienda Aptuit.
“Siamo qui oggi uniti per dare voce a chi non può difendersi,” ha dichiarato Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani. “Non possiamo accettare che esseri senzienti vengano torturati in nome di una scienza che oggi può avvalersi di metodi alternativi più affidabili ed etici. È tempo di mettere fine a queste pratiche disumane. In Italia, ogni anno circa 600.000 animali vengono utilizzati nei laboratori”.
Il sit-in si inserisce in un contesto di attesa per la sentenza del Consiglio di Stato, che oggi si pronuncerà sul ricorso di Aptuit contro il divieto di sperimentazione imposto dal TAR del Lazio. La vicenda aveva già visto un’importante svolta lo scorso giugno, quando 25 tra cani e primati non umani erano stati sequestrati e affidati ad un’associazione animalista per il recupero. Il TAR, infatti, aveva riscontrato gravi irregolarità nella detenzione degli animali, nella qualificazione del dolore e nella pratica del riutilizzo.
Il caso Aptuit e la sperimentazione animale
L’azienda farmaceutica Aptuit ha continuato a richiedere l’autorizzazione per test di tossicità estremamente invasivi.
La sperimentazione animale prevede pratiche dolorose come:
- Somministrazione forzata di sostanze attraverso cibo, acqua, iniezioni o inalazione.
- Prelievi di sangue, urina e tessuti per analizzare gli effetti delle sostanze.
- Autopsie per esaminare danni agli organi o reazioni avverse.
I Beagle sono spesso scelti per questi test per la loro taglia ridotta, il carattere docile e la resistenza fisica. Tuttavia, è importante sottolineare che i risultati ottenuti sugli animali non sono sempre applicabili agli esseri umani. Per l’approvazione di un farmaco, infatti, è comunque necessaria la sperimentazione clinica sull’uomo.
Verso un futuro senza crudeltà
“Oggi chiediamo al Consiglio di Stato di dare un segnale chiaro, mettendo fine a questa barbarie. È in gioco non solo il futuro di questi Beagle, ma anche il progresso verso una scienza veramente innovativa e umana”, ha concluso Walter Caporale.
Gli animalisti restano in attesa della sentenza del Consiglio di Stato, ma ribadiscono con forza che la vivisezione non è più accettabile in una società civile. La lotta per i diritti degli animali non si fermerà fino a quando ogni gabbia sarà vuota.