Roma, 14 febbraio – Si tratta di una nuova prigione per più di 3000 (tremila!) animali innocenti, dalle tartarughe marine a pesci del Mediterraneo, agli squali. Una fonte di lucro per società private – fra le quali la Mare Nostrum Romae srl e la multinazionale Merlin Entertainments Group Holding Limited che ha acquari in tutto il mondo e in Italia è presente a Gardaland e Jesolo – su un terreno pubblico come quello dell’EUR di valore inestimabile con un’occupazione di oltre 13mila metri quadrati. E l’enorme volume d’acqua che servirà continuamente, a quali condizioni arriverà all’Acquario e togliendolo a quali servizi pubblici? L’Acquario ad oggi non ha la necessaria autorizzazione del Ministero dell’Ambiente.
L’Acquario si fregia della collaborazione di un’associazione noprofit, la Sea Life Trust, ovviamente non indipendente dalla Merlin srl, che funge da “greenwasher” (lavaggio verde) che ha tra i suoi fini quello di una “pesca responsabile”, così come la Expomed della quale sono soci anche strutture pubbliche e ne è presidente un veterinario, Presidente anche della Fondazione Bioparco sia sotto la Giunta Alemanno che in quella Marino.
I presunti obiettivi di educazione, conservazione, ricerca, serviranno solamente a far staccare più biglietti d’ingresso possibile.
Negli acquari la mortalità degli animali è altissima. Ma, in assenza di riconoscibilità degli animali, basta catturarne di nuovi in mare e si rimpiazzano subito.
Mari, barriere coralline, foche, tartarughe, si salvano grazie a provvedimenti legislativi e scelte personali che nulla hanno a che vedere con il ruolo degli acquari.
L’Acquario viola il Regolamento comunale sulla tutela degli animali che all’articolo 16 “vieta su tutto il territorio qualsiasi forma di spettacolo o di intrattenimento pubblico o privato effettuato con o senza scopo di lucro che contempli, in maniera totale o parziale, l’utilizzo di animali, sia appartenenti a specie domestiche che selvatiche. Il divieto di cui sopra si applica a fiere, mostre di animali, esposizioni, concorsi, sagre, manifestazioni itineranti, spettacoli in strada”.
PERCHE’ SI A UN CENTRO DI EDUCAZIONE AL RISPETTO DEGLI ANIMALI
Le associazioni animaliste chiedono l’intervento del Commissario Prefettizio Tronca per il rispetto del Regolamento comunale, la negazione da parte del Ministro dell’Ambiente Galletti dell’autorizzazione all’apertura. E la riconversione della struttura a Centro di educazione al rispetto degli animali anche attraverso la proposizione di realtà virtuali così come prevedeva il progetto iniziale.
Animalisti Italiani, Avcpp-Io Libero, Enpa, Lav, Oipa
RASSEGNA STAMPA:
Quotidiano.net —>> http://bit.ly/1SOxnDz
Altrimondi News —>> http://bit.ly/20WaKBq
Corriere della Sera, Cronache di Roma —>> Vedi allegato
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