L’Australia annuncia che i gatti randagi sono stati classificati come “invasive pest“, cioè nocivi. Perché? Tornati ad essere selvatici e cacciatori sarebbero talmente tanti da costituire una minaccia per altre specie autoctone. Già dal 2015 è in atto un piano del Governo australiano per lo sterminio di felini che si concluderà nel 2020. In questi giorni la stampa italiana ha messo in evidenza i discutibili metodi adottati per questa inaccettabile mattanza pianificata: cibo avvelenato, anche lanciato da elicotteri, trappole e addirittura l’uso di fucili.
Con rammarico e con profonda indignazione dichiara Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani Onlus: “La soluzione più ragionevole è destinare i fondi previsti dal Governo Australiano alla sterilizzazione, anziché alla carneficina dei gatti. Bisogna tutelare tutte le specie, felini randagi compresi”.
Il Presidente ha scritto una Lettera all’ Ambasciatore d’Australia in Italia, Greg French, con la precisa richiesta di fare un passo indietro prendendo in considerazione altre soluzioni che rispettino la vita degli animali.
Riportiamo uno stralcio dell’articolo, datato 28 aprile 2019, tratto da “Il Post” in cui si evidenzia che: […] “Una ricerca pubblicata a inizio anno sulla rivista scientifica Conversation Letters dubita che le stime fornite dal governo australiano nel 2015 fossero corrette. All’epoca non esisteva infatti un censimento attendibile dei gatti randagi e si diceva che potessero essere tra i 5 e i 18 milioni, seppure senza prove statistiche convincenti. Solo nel 2017 una ricerca più approfondita portò alla stima dei 2-6 milioni di gatti, rendendo quindi improbabile lo sterminio di 2 milioni annunciato dal governo. La ricerca ha inoltre contestato la stessa indicazione di quel numero, ritenuta arbitraria e mai motivata scientificamente”.
Il Governo non può essere cieco e usare la violenza massiva per affrontare il problema del controllo della popolazione animale. Il Vicepresidente di Animalisti Italiani Onlus Riccardo Manca afferma: “Abbiamo il dovere di custodire gli Animali e non certo di sterminarli senza motivo. Evoluzione vuol dire anche e soprattutto presa di coscienza, e non v’e’ alcuna traccia di questa virtù nell’uccidere qualcuno”.
Animalisti Italiani Onlus non resta inerte.