“Jaco non ce l’ha fatta. Ha lottato fino alla fine per riabbracciare la sua amata famiglia. Fatali sono state le ferite riportate dal Siberian husky di 7 anni, che era stato legato e bruciato vivo a inizio mese in una casa di San Pietro Vernotico (Brindisi)”. Così in una nota Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani onlus. “È morto all’ospedale Veterinario Pingry di Bari dove era stato trasferito per essere sottoposto ad un intervento chirurgico – spiega – Il nostro referente locale, Alfonso De Liguori, si recherà nella clinica veterinaria per recuperare la salma dell’animale e riportarla ai suo cari. Nei prossimi giorni organizzeremo una fiaccolata in suo onore dove ricorderemo tutti gli animali torturati, sfruttati e uccisi dalla follia umana. Oggi, a Roma, alla proiezione del film ‘Angelo – Life of a street dog’, sarà osservato un minuto di silenzio. Siamo fermamente convinti che l’unico modo per rendergli giustizia è continuare a lottare fino all’arrivo dell’inasprimento delle pene”. Conclude Caporale: “rinnoviamo il nostro appello accorato al Governo affinché si impegni con un urgenza a fermare almeno l’applicazione della tenuità del fatto ai reati contro gli animali, come previsto dall’art. 131-bis c.p., voluto dal governo nel 2015, che è un indiretto incentivo a compiere crimini contro degli esseri innocenti. La violenza sugli animali è una piaga vergognosa nel nostro Paese, che purtroppo non trova una risposta ferma da parte del legislatore. I nostri amici a quattro zampe sono i nostri migliori compagni di vita, e meritano maggiori tutele”.