IMPORTANTE DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO FRANCESE. ANIMALISTI ITALIANI ONLUS RILANCIA LA PETIZIONE PER BLOCCARE I FONDI EUROPEI ALLA CORRIDA SPAGNOLA (http://bit.ly/1QZpgPm)
Roma, 3 agosto 2016 – La giustizia amministrativa francese prende i torturatori per le corna, e mette la pietra tombale sul riconoscimento della corrida come “patrimonio immateriale della nazione”. Una decisione importante e attesa dal mondo animalista, che chiude una diatriba in corso da anni. La corrida era stata infatti inclusa in un elenco che, secondo le indicazioni dell’UNESCO, comprende anche manifestazioni e tradizioni che rappresentano il patrimonio culturale “non tangibile” di un popolo.
Il Tribunale Amministrativo aveva però ribaltato la decisione nel 2015, depennando la corrida da questa lista. Il ricorso di due organizzatori pro-corrida è caduto nel vuoto, perché il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Tribunale Amministrativo scrivendo la parola fine su questa vicenda.
Questa sentenza ridà forza al movimento anti-corrida in un momento decisivo. L’Unione Europea deciderà infatti in autunno se erogare alla Spagna i 130 milioni di fondi annuali per l’agricoltura e gli allevamenti, che nel Paese iberico vengono utilizzati per allevare i “tori da combattimento”, diventando quindi nella sostanza un finanziamento alla corrida.
Animalisti Italiani Onlus è attiva da tempo nella battaglia contro una pratica che causa la tortura e la morte di oltre 30.000 tori l’anno. A settembre 2013 era stata lanciata la campagna LA VERA CULTURA NON TORTURA. STOP CORRIDA – NO ALLA TORTURA FINANZIATA CON I FONDI EUROPEI. Nel 2016 per la prima volta, grazie alla battaglia delle associazioni animaliste europee, il Consiglio dei Ministri e poi il Parlamento Europeo avevano bloccato l’erogazione dei 130 milioni di euro agli allevamenti spagnoli.
Recentemente però il Consiglio Europeo pare aver cambiato il proprio orientamento sulla questione, aggiungendo al Bilancio una nota che sembra impedisca di poter modificare, anche attraverso votazioni in plenaria del Parlamento, l’erogazione dei fondi destinati ogni anno al macabro spettacolo.
Lo scorso 11 giugno Animalisti Italiani Onlus ha organizzato il NO-CORRIDA DAY in Piazza del Popolo a Roma, in cui sono state spiegate le atroci sofferenze inflitte ai tori durante la manifestazione, con rappresentazioni dal vivo e una performance dello street artist Moby Dick.
Ricordiamo infatti che i tori destinati alla corrida vengono sottoposti a terribili torture: purghe per indebolire le loro forze, percosse sui reni con sacchi di sabbia, scorticamento delle punta delle corna, vasellina cosparsa negli occhi per annebbiargli la vista, stoffa infilata nelle narici per impedirgli di respirare regolarmente, acido ustionante cosparso sulle zampe, spilli conficcati nelle carni e nei testicoli, e altro ancora.
Pratiche barbare che certo non possono essere considerate “folkloristiche” né possono inscriversi nell’alveo delle tradizioni culturali di un Paese. La Francia lo ha finalmente compreso, ci auguriamo ora che l’eco di questa sentenza raggiunga presto le istituzioni europee. La corrida, dopo aver perso il suo presunto valore immateriale, deve essere depauperata anche delle risorse materiali che ancora le permettono di sopravvivere.
Qui il link alla petizione di Animalisti Italiani Onlus: http://bit.ly/1QZpgPm
Vi riproponiamo il video della manifestazione dell’11 giugno con la rappresentazione delle sofferenze inflitte ai tori:
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.