Mentre si compie un’evoluzione culturale verso spettacoli etici e privi di sfruttamento animale, in Italia la politica sceglie ancora una volta di voltare le spalle a questa svolta civile. Con 56 voti favorevoli, 47 contrari e nessun astenuto, il Senato ha approvato una nuova proroga alla dismissione dell’uso di animali nei circhi: il termine, inizialmente previsto per il 18 agosto 2025, slitta ora al 31 dicembre 2026.
La Legge Delega n. 175/2017 – e, più recentemente, la Legge n. 106/2022 – prevedono una riforma del settore dello spettacolo, con una chiara indicazione: superare l’impiego di animali negli spettacoli itineranti. Ma l’assenza dei decreti attuativi vanifica ogni intenzione. Sono passati anni, e a colpi di rinvii si continua a tenere in vita una pratica che altrove è già stata archiviata come crudele e superata.
Lo scorso aprile, il Ministro della Cultura aveva garantito che il decreto sarebbe arrivato entro l’estate. Invece, arriva l’ennesimo rinvio, il terzo in due anni e mezzo, che sa tanto di disinteresse.
Una scelta che pesa sulla pelle degli animali
Dietro le luci dei riflettori, ci sono gabbie, catene, addestramenti coercitivi e lunghi trasferimenti. Gli animali nei circhi non sono artisti: sono vittime. Ogni giorno che passa senza un intervento concreto è un giorno in più di privazione per circa 2.000 animali ancora detenuti nei circhi italiani.
È inaccettabile che, in un Paese che si fregia di valori costituzionali come la tutela dell’ambiente e degli animali, si continui a tollerare questa forma di spettacolo basata sul dolore.
Il mondo avanza. L’Italia resta indietro
Oltre 50 nazioni, tra cui 27 Paesi europei, hanno già adottato leggi che vietano o limitano l’uso di animali nei circhi. La Grecia e Malta hanno detto basta in modo netto; in altri, come Francia, Spagna, Belgio e Austria, sono già attivi divieti su animali selvatici. Anche diverse città italiane hanno deciso autonomamente di non concedere più spazi ai circhi con animali. Eppure, manca una cornice normativa nazionale che sancisca con chiarezza questo passaggio storico.
La società è pronta. Le istituzioni no
Secondo un sondaggio Doxa, oltre il 76% degli italiani è contrario alla presenza di animali nei circhi. I cittadini hanno già scelto. Anche parte del mondo circense ha compreso la necessità di cambiare: ci sono realtà che stanno puntando sull’ingegno umano, sull’arte, sull’innovazione. Ma chi governa sembra non voler ascoltare né la società civile, né le stesse voci del settore che chiedono un futuro diverso.
Cosa chiediamo, oggi più che mai
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L’annullamento della proroga approvata dal Senato.
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Il ritiro immediato delle autorizzazioni ai circhi con animali.
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L’approvazione urgente del decreto attuativo previsto dalla Legge Delega.
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Un regolamento nazionale e comunale che vieti definitivamente i circhi con animali.
Perché gli animali non possono aspettare ancora
La proroga appena votata è una sconfitta per il progresso e una condanna per gli animali. È tempo che l’Italia riconosca il valore della vita non umana e scelga di lasciarsi alle spalle un modello di spettacolo che appartiene al passato.
Animalisti Italiani Onlus continuerà a lottare con determinazione affinché venga rispettato il diritto alla libertà e alla dignità di ogni essere vivente. Non ci fermeremo finché anche l’ultimo animale sarà libero da catene e tendoni.