Un gatto prima scuoiato e poi arrostito su una brace di fortuna nei pressi della stazione di Campiglia Marittima (Livorno).
È quanto si vede nel video girato oggi da alcuni passanti in provincia di Livorno.
Il colpevole, un ragazzo africano di 21 anni, irregolare sul territorio italiano, è stato ovviamente denunciato per uccisione di animali.
Anche stavolta ci costituiremo parte civile nel processo.
“Siamo inorriditi. Eppure non siamo in Cina dove questo succede abitualmente per lo più nelle città povere pur restando un gesto deprecabile e una piaga da debellare.
Un gesto di una crudeltà inaudita che ci ha riportato al paleolitico.
Ma nel 2020 è necessario prendere coscienza che la presunzione umana ci sta portando all’autodistruzione.
Sottovalutare crimini di questa portata equivale ad avallare un sistema basato su discriminazioni e soprusi di ogni genere.
L’indifferenza che sistematicamente manifestiamo quando un animale viene ucciso è la radice di tutti i mali del mondo.
Gli animali sono nostri compagni di vita. In Italia, uccidere quel gattino innocente significa commettere un reato penale punito ai sensi dall’articolo 544 bis.
Da tempo ci battiamo per la modifica delle pene previste dal suddetto articolo con la conseguente applicazione di punizioni certe e severe; sanzioni che siano finalmente all’altezza di un paese che si professa civile” dichiara Walter Caporale Presidente degli Animalisti Italiani.
Conclude Emanuela Bignami, Responsabile Randagismo: “Non sappiamo se questo povero micio fosse un gatto di colonia o una delle tante vittime dell’abbandono. Quello che è accaduto è allucinante e messo in atto con estrema disinvoltura. Siamo in Italia e chi vive qui, italiano o straniero, deve rispettare le leggi del nostro Paese e se non lo fa, deve avere una giusta pena cosa che al momento non è prevista per questi reati. Il governo deve inasprire le pene per chi commette queste atrocità su chi non può difendersi, gli animali. Non si può più aspettare, siamo stanchi di sentirci impotenti!”.