Il Presidente degli Animalisti Italiani, Walter Caporale, in merito alla notizia della possibile uccisione di ben 350 daini dell’Ente Parco Nazionale del Circeo, aveva scritto al Direttore Paolo Cassola chiedendo, in qualità di Associazione Nazionale Animalista, delucidazioni sui metodi, criteri scientifici e gestionali relativi al Piano di gestione daini.
Ad oggi non ci è pervenuta nessuna risposta ufficiale. Si apprende da una nota presente sul sito istituzionale del Parco del Circeo che il Consiglio direttivo del Parco ha confermato all’unanimità la necessità di attuare il piano gestionale di controllo nelle misure idonee ad alleggerire la pressione determinata dal sovrannumero di esemplari all’interno della foresta demaniale. Si comunica che saranno seguite tutte le possibilità attuative non cruente: spostamenti interni ed esterni, verifica su efficacia di sperimentazione farmaci immunocontraccettivi condivisa con organi competenti.
Ci chiediamo allora perché l’Ente Parco non accetta il confronto dopo la mobilitazione delle associazioni animaliste e dei tanti cittadini. Ad esempio, al momento, non ha trovato effettivo riscontro neppure l’appello di Daniele Diaco, Presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale che aveva chiesto un incontro ai vertici del Parco proponendo di ospitare i daini destinati all’abbattimento nell’oasi di Castel di Guido, habitat ideale per gli esemplari in questione.
Emanuela Bignami, Responsabile Nazionale Randagismo e Sedi Locali di Animalisti Italiani dichiara: “Ringraziamo il Presidente della Commissione Ambiente e l’Amministrazione per la loro disponibilità segno di grande civiltà finalizzata a tutelare la vita dei daini con un atto di responsabilità, dinanzi ai cittadini e alla natura, spezzando quel muro di indifferenza verso la fauna selvatica troppo spesso data in pasto alla lobby dei cacciatori”.
Animalisti Italiani non intende abbassare la guardia. Vigileremo attentamente sulle prossime misure d’attuazione relative alla gestione dei daini.