L’Associazione Animalisti Italiani apprende, con sdegno e preoccupazione, dai media delle gravi vicende che coinvolgono l’Università di Catanzaro. Grazie a un’inchiesta della Procura della Repubblica condotta dalla Guardia di Finanza, sono stati posti agli arresti domiciliari 11 dipendenti dell’università calabrese, tra cui l’ex Rettore, mentre un dipendente dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) è stato sospeso dal servizio per un anno. Inoltre, 21 persone risultano indagate con informazioni di garanzia.
Le accuse emerse sono estremamente gravi e riguardano la gestione irregolare degli stabulari universitari. Secondo quanto riportato, gli animali venivano allevati in condizioni del tutto inadeguate, senza il rispetto delle minime norme di benessere e igiene. Questo avrebbe permesso ai responsabili di accedere a finanziamenti pubblici per circa 2 milioni di euro, con la complicità o la negligenza dell’ASP veterinaria locale.
“Ciò che emerge dall’inchiesta è l’ennesima prova del totale disprezzo per la vita e il benessere degli animali da parte di alcune istituzioni,” dichiara Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani. “Non possiamo tollerare che queste pratiche inaccettabili continuino a essere perpetrate ai danni di creature indifese, utilizzando fondi pubblici destinati, teoricamente, a fini scientifici. Chiediamo che siano accertate tutte le responsabilità, senza sconti per nessuno.”
Gli stabulari, in base al Decreto Legislativo 26/2014, devono essere sottoposti a ispezioni regolari da parte delle autorità competenti, con il Ministero della Salute in prima linea nel garantire il rispetto delle normative. Tuttavia, dai fatti appresi appare evidente che questi controlli siano stati del tutto assenti o gravemente insufficienti.
“A fronte della gravità dei fatti così come appresi dagli organi di stampa, monitoreremo la situazione con la massima attenzione,” dichiara l’Avvocato degli Animalisti Italiani, Francesca Pantanella. “Provvederemo a richiedere copia degli atti in tribunale, qualificandoci come parte lesa. Non ci fermeremo finché giustizia non sarà fatta per questi animali.”
Animalisti Italiani chiede inoltre al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, di chiarire quali controlli siano stati effettivamente effettuati nei laboratori dell’Università di Catanzaro e di assumersi la piena responsabilità per eventuali mancanze.
“Questa vicenda evidenzia ancora una volta come la negligenza delle istituzioni nei confronti del benessere animale sia un problema sistemico. I responsabili devono rispondere delle loro azioni, e il Ministero della Salute deve garantire che situazioni simili non si ripetano mai più,” conclude Walter Caporale.