Undici anni di processi per chiudere un canile lager per 500 cani
Il Presidente Caporale: “Una lunga battaglia costata all’Associazione migliaia di euro, ma la Giustizia è dalla nostra parte”
Centro Cinofilo del Fucino in Trasacco (Aq): confermata dalla Corte di Cassazione l’annullamento agli effetti civili della sentenza resa dalla Corte di Appello dell’Aquila in data 20 novembre 2013
Fucino in Trasacco (Aq), 21 Gennaio – Chi la dura la vince, soprattutto quando ha ragione. La Giustizia sta facendo il suo corso e dopo 11 anni di battaglie e di ingenti spese legali sostenute dall’Associazione, Animalisti Italiani Onlus – www.animalisti.it – si è vista riconoscere il diritto ad essere risarcita in sede civile per i danni relativi all’aggressione del 2004 davanti al canile di Trasacco. La Cassazione ha rivalutato la Sentenza della Corte d’Appello penale e, in occasione della pubblica udienza del 15 settembre 2015, ha rimesso in gioco le carte attraverso la conferma dell’“annullamento agli effetti civili della sentenza emessa dalla Corte di Appello dell’Aquila con rinvio al nuovo giudizio al Giudice civile competente per valore in grado d’appello”.
Grande soddisfazione per il risultato messo a segno. Il Presidente nazionale di Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale, ringrazia gli avvocati Stefano Caroti e Donato Iacovino per l’impegno e la costanza con cui hanno seguito tutti gli step processuali. Ma ripercorriamo insieme la vicenda. E’ il 2004 quando, dopo svariate segnalazioni sulle pessime condizioni in cui venivano tenuti i cani, l’Associazione Animalisti Italiani Onlus si reca al Centro Cinofilo del Fucino in Trasacco, struttura convenzionata con molti Comuni
della provincia dell’Aquila e gestito all’epoca dei fatti dal sig. Pino Corsi.
Ad accoglierli però un custode decisamente poco incline al confronto e al dialogo (Come si nota dal video in allegato) il quale, non solo non consente alla delegazione di Animalisti italiani Onlus di entrare nel canile, ma addirittura mette in atto una vera e propria aggressione colpendo con un forcone un attivista e minacciando la troupe di Striscia la Notizia, trasmissione che aveva accompagnato sul posto l’Associazione e che ha realizzato il servizio, presentato da Jimmi Ghione, che documenta l’intera vicenda.
Stiamo parlando di una feroce aggressione con forcone all’ingresso di un canile lager per 500 cani rinchiusi a vita in un capanno senza mai vedere il sole, un filo d’erba, senza mai uscire dalle gabbie, tra il caldo torrido d’estate e il gelo e la neve esterna d’inverno.
Solo con l’intervento dei Carabinieri il Presidente Walter Caporale riuscì ad entrare all’interno del canile lager insieme alla troupe del noto tg satirico. Tra l’altro, come hanno evidenziato nelle giuste sedi gli avvocati Caroti e Iacovino, la struttura già a suo tempo, grazie all’intervento del Giudice del Tribunale di Avezzano, Dott. Emanuele De Gregorio , avrebbe dovuto chiudere l’attività con la cessazione immediata del servizio oltre al trasferimento di tutti gli animali in altre strutture presenti sul territorio nazionale.
Tuttavia la Corte d’Appello penale non aveva riconosciuto ad Animalisti Italiani Onlus il diritto ad essere risarcita, Sentenza stralciata – con nostra grande soddisfazione – dalla decisione della Cassazione di riconoscere invece all’Associazione questo diritto.
“E’ stata una lunga battaglia – commentano i due avvocati Caroti e Donati – , alla fine quanto sostenuto circa le condizioni di gestione del Centro ha trovato riscontro”.
“Continuiamo questa lunga maratona legale – chiosa Walter Caporale – fiduciosi che la Giustizia faccia il suo corso e che il caso Trasacco possa essere da esempio deterrente per tutte quelle strutture che sperano di speculare sui cani anziché pensare al loro benessere”.
Ecco il link del video dell’aggressione https://
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