INVITIAMO TUTTI A PRESENTARE RICORSI NEI COMUNI IN CUI NON CI SONO AREE PER CANI E AD ANDARE NEI PARCHI IN CUI ANCORA VIGE IL DIVIETO! LA SENTENZA DI LODI DEVE ESSERE APPLICATA ED ESTESA ALL’INTERA NAZIONE!
Roma, 3 ottobre 2016 – È di pochi giorni fa l’importantissima sentenza del Giudice di Pace di Lodi Giovanni Giuffrida, che ha sancito l’illegittimità del divieto di accesso per i cani nei parchi pubblici!
Nel provvedimento civile n. 1083 R.G. 2016, si legge che «la più recente giurisprudenza amministrativa si riporta a un indirizzo costante e consolidato il quale nega cittadinanza nel nostro ordinamento giuridico ai provvedimenti che limitano la libertà di circolazione ai conduttori di cani».
Dunque vietato vietare! I cani possono circolare liberamente e i cartelli che ancora negano loro l’accesso nelle aree pubbliche non hanno ragione di esistere. Il Giudice di Pace di Lodi, come abbiamo riportato, si è richiamato ad un orientamento già emerso in altre numerose sentenze. Il Tar del Lazio, ad esempio (sentenza n. 5863 del 17-05-16), aveva già contestato la legittimità del divieto.
Altre sentenze dei tribunali amministrativi possono essere citate: TAR Sardegna, 30 novembre 2012 n. 1080; TAR Piemonte, 18 maggio 2012 n. 593; TAR Puglia del 28 marzo 2013 n. 732; TAR Basilicata, 17 ottobre 2013, n. 611; TAR Calabria, 28 maggio 2014, n. 225; TAR Lombardia, 22 ottobre 2013 n. 2431; TAR Sardegna, 27 febbraio 2016 n. 128; TAR Veneto, 12 aprile 2012, n. 502.
Ormai l’orientamento della giurisprudenza italiana appare quindi chiarissimo: l’obbligo del guinzaglio e quello di raccolta delle deiezioni sono sufficienti per il mantenimento di sicurezza e igiene. Nonostante questo ci sono molte amministrazioni locali che continuano imperterrite a non adeguarsi! Ecco allora che alle sentenze va abbinata la disobbedienza civile, in modo che anche le orecchie dei più sordi vengano scosse dal rumore della protesta!
“Lanciamo una campagna di disobbedienza civile – ha detto Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani Onlus – Esortiamo tutti a presentare ricorsi analoghi a quello di Lodi nei Comuni in cui non ci sono aree per cani, e di andare col proprio cane nei parchi che ancora affiggono il divieto. Facciamoci sentire, in modo tale che la sentenza di Lodi diventi un esempio per l’intera Italia e che segni un vero punto di svolta su questo importantissimo tema!”.
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