“Un’azione essenziale contro il Disegno di Legge “sparatutto” presentato dal centro-destra al Senato con le firme dei Capigruppo Malan (FdI), Romeo (Lega), Gasparri (FI), Salvitti (Civici d’Italia) e annunciato venerdì scorso dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida durante la seduta del Consiglio dei Ministri, anche se questo va contro la volontà della stragrande maggioranza degli italiani che da sempre si dichiara contro l’uccisione degli animali per divertimento e contro l’estensione dell’attività venatoria”, dichiarano le associazioni coinvolte.
“Ci rivolgiamo al Ministro dell’Agricoltura, che nel corso della sua attività ha identificato gli animali selvatici come capri espiatori dei problemi del settore, e ai Capigruppo della maggioranza, firmatari del Disegno di Legge Lollobrigida, per affermare che invece i problemi sono ben altri. La nostra Italia, che ha sempre dimostrato un livello di cultura altamente civile, vuole mettere un argine a tutto questo, contro la condanna a morte di milioni di animali selvatici, utilizzati senza alcuna necessità e per diletto sanguinario da parte del mondo venatorio – dichiarano Animalisti Italiani, ENPA, LAC, LAV, LNDC Animal Protection e OIPA – per questo motivo abbiamo depositato la Proposta di Legge d’iniziativa popolare che chiediamo a tutti i cittadini di sostenere con la loro firma affinché venga discussa in Parlamento insieme al Ddl della maggioranza parlamentare che prevede tra l’altro la caccia in primavera, nelle foreste demaniali finora territorio turistico, nei valichi montani, il potere di sparo alle guardie di banche e supermercati e l’estensione della cattura degli uccelli con le reti e l’uso come richiami. È necessario dare un forte segnale alla politica ricordando che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani è contraria alla caccia.”
È lo stesso Eurispes che certifica da sempre la grande avversione dei cittadini italiani nei confronti della caccia, con valori che nel tempo hanno registrato il 76% di contrari a un’attività violenta e pericolosa che causa ogni anno l’uccisione di centinaia di milioni di animali e decine di morti e feriti umani oltre che l’impraticabilità di boschi e campagne a escursionisti e famiglie.
Con l’approvazione a dicembre 2022 dell’emendamento “caccia selvaggia” che consente l’ingresso dei cacciatori in città e nei parchi, il Governo e il Parlamento hanno avviato un certosino lavoro di demolizione della tutela normativa degli animali selvatici a tutto vantaggio della lobby dei cacciatori proseguito poi nel tempo con la legalizzazione della caccia indiscriminata ai cinghiali, l’approvazione di un piano quinquennale per lo sterminio di qualsiasi specie selvatica, il tentativo di concedere la licenza di caccia ai sedicenni e altre concessioni che hanno determinato l’apertura di ben due procedure d’infrazione da parte della Commissione Europea nei confronti del nostro Paese. Un piano ben riuscito del riarmo dei cacciatori in città e altrove.
Nei prossimi giorni l‘iniziativa popolare sarà pubblicata sul sito istituzionale del Ministero della Giustizia, dove ogni cittadino dotato di SPID o Carta d’ Identità Elettronica potrà sostenerla con la sua firma. Le associazioni diffonderanno pubblicamente il link non appena disponibile.
“Sono necessarie 50.000 firme perché la Proposta di Legge possa varcare la soglia del Parlamento, faremo tutto il possibile perché finalmente la democrazia prevalga sull’arroganza dei cacciatori e dei loro politici di riferimento disposti a svendere la vita degli animali selvatici come merce di scambio elettorale”, concludono le associazioni animaliste.