ROMA, 21 maggio 2016 – Sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso una scelta di vita etica, escludendo il consumo di carne, questo lo scopo dei volontari di Animalisti Italiani Onlus che, questa mattina, hanno realizzato un blitz all’interno dell’Ipercarni alla Romanina, con lo slogan: “Non mangio niente che abbia un cuore” (Leonardo da Vinci).
L’Ass.ne Animalisti Italiani Onlus ( su www.animalisti.it e su FB disponibili foto e video del blitz), attraverso la manifestazione ha voluto sensibilizzare i consumatori di proteine animali non solo sui rischi per la salute, ma anche riguardo la moltitudine di esseri viventi che vengono sterminati ogni ora per l’alto consumo di carne, disincentivandone l’acquisto.
Dallo scorso novembre il consumo di carne ha subìto una flessione significativa del 17%, con un conseguente calo delle vendite pari al -1,8% (dati IARC e OMS). Si stima che nel mondo vengano uccisi 170 miliardi di animali l’anno e 19 milioni ogni ora, di questi 2 miliardi e mezzo all’anno solamente nel nostro Paese. Il numero di animali uccisi ogni tre ore nel mondo è pari al numero di abitanti dell’Italia.
Nel nostro Paese l’8,1% della popolazione ha scelto di adottare una vita vegetariana-vegan, basti pensare alla diminuzione del consumo di carne d’agnello, nel periodo pasquale, del ben 10%. Se si abolisse la macellazione di animali non ancora in età adulta, si risparmierebbero 660mila vitelli, 2,2 milioni di agnelli, 140mila capretti, 450mila maialini da latte.
Un miliardo di persone soffre la fame mentre 4 miliardi di mucche, e decine di miliardi di altri animali, vengono nutriti per essere in seguito uccisi e trasformati in cibo.
In riferimento alla salute, invece, coloro che hanno optato per una dieta vegetariana e/o vegan hanno scarse, se non nulle, possibilità di andare incontro ad attacchi cardiaci. Inoltre la probabilità di ammalarsi di tumore è inferiore al 60% rispetto alla media della popolazione, oltre ad un’aspettativa di vita superiore di più di 6 anni.
Nel corso della manifestazione sono stati lanciati slogan tradotti in inglese, russo, francese, polacco e spagnolo:
“Siamo qui oggi per dare voce agli animali che non possono farlo! Veniamo da paesi diversi e parliamo lingue differenti, ma siamo uniti per combattere la stessa battaglia, ovvero la liberazione di tutti gli animali!”
“Gli allevatori ci stanno mentendo! Loro vendono corpi di animali che hanno subìto violenze, maltrattamenti e che sono stati brutalmente uccisi. Gli animali non sono cibo, ma esseri viventi!”
“Gli animali degli allevamenti intensivi non vedono mai la luce del sole, non sanno cos’è l’erba, subiscono somministrazioni di vaccini, antibiotici, anabolizzanti, e vengono uccisi ancora coscienti!”
Durante l’evento nove animalisti sono stati aggrediti da alcuni dipendenti del supermercato, fra questi un ragazzo autistico, un diversamente abile e la bambina mascotte dell’Associazione.
“Le nostre azioni dirette sono sempre pacifiche e non violente, siamo voluti entrare all’interno di un supermercato – commenta Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani Onlus – perchè spesso chi acquista carne non si rende conto che dietro al prodotto finito e confezionato, si cela morte e sofferenza. Gli animali, ammassati negli allevamenti e poi condotti nei macelli, assistono impotenti mentre i loro compagni vengono portati via a forza in preda al terrore, e non possono fare altro che attendere la loro triste sorte. Appesi per gli arti posteriori, vengono dissanguati, scuoiati, eviscerati e sezionati. Come possiamo permettere che tutto ciò avvenga ancora? Come possiamo cibarci della sofferenza? Decretare la morte di un altro essere vivente per il nostro sostentamento è inammissibile! Fare una scelta etica è un dovere di tutti, abbracciare una dieta vegan – vegetariana non solo è salutare per il nostro organismo, ma permette di risparmiare milioni di vite innocenti e salvaguardare l’ambiente, già ormai ampiamente compromesso. Noi sogniamo il mondo auspicato da Leonardo Da Vinci: ‘Verrà un giorno nel quale gli uomini giudicheranno dell’uccisione di un Animale, come oggi essi giudicano quella di un uomo’. Era il 1500. Siamo entrati manifestando pacificamente il nostro dissenso sul consumo di carne, in tutta risposta 9 di noi sono stati aggrediti e picchiati, prenderemo presto provvedimenti!”
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