L’attrice Brigitte Bardot, 86 anni, da sempre paladina dei diritti degli animali ha pubblicato, nell’ottobre 2019, sul sito internet della sua Fondazione un articolo in cui definiva così i cacciatori: “Sono subumani di abietta viltà, terroristi del mondo animale di cui Willy Schraen è un esempio lampante”.
Parole usate “forse in modo crudo”, ma in una società moderna ognuno dovrebbe avere il sacrosanto diritto di esprimere il proprio pensiero.
E invece oggi è stata condannata dal Tribunale di Arras a pagare una multa di 5.000 euro per insulti al capo della Federazione dei cacciatori.
Non c’è un fondo di verità nel definire la caccia una forma di terrorismo?
«La caccia non è uno sport». Parole dette da Flavio Insinna durante una puntata del programma Rai “L’eredità”. Anche in quell’occasione venne ingiustamente e duramente attaccato il noto conduttore televisivo dalla lobby venatoria, tanto che Animalisti Italiani insieme alle principali sigle animaliste nazionali intervenne scrivendo una lettera alla dirigenza Rai. Per non parlare delle querele ricevute dal nostro Presidente Walter Caporale, ogni qualvolta è stata espressa un’opinione sulla caccia.
La caccia è terrore e lutto per migliaia di animali innocenti.
Nessuno sport comporta l’uccisione sistematica di milioni di esseri viventi inermi e indifesi che costituiscono il ‘patrimonio indisponibile di ognuno di noi’.
“Animalisti Italiani è solidale nei confronti di Brigitte Bardot. Nel 2021 è ora che le coscienze si rianimino ed è per questa ragione che la caccia, un vetusto e arcaico retaggio di sottocultura, deve essere abolita! Negli ultimi anni la sensibilità della popolazione nei confronti delle tematiche animaliste e ambientaliste è cresciuta in maniera considerevole; non altrettanto si può affermare per i rappresentanti delle istituzioni.
La politica dovrebbe rispecchiare e interpretare il volere del popolo ed invece, come nel caso della caccia, tende sempre al mantenimento di uno status quo in cui le lobbies venatorie e i loro adepti possono giocare facile in virtù di accordi privati che consentono loro di continuare a devastare l’ecosistema e a dilaniare magnificenti creature che hanno la sola colpa di essere morfologicamente diverse da noi. Di più lo fanno addirittura per sollazzo; un inaccettabile oltraggio alla vita”, dichiara il Vice Presidente Riccardo Manca.
La caccia avvelena l’ambiente, è eticamente inammissibile, non è necessaria da un punto di vista scientifico e umano, è dannosa per ogni specie, causa spesso la morte o il ferimento delle persone. La caccia può, amplificare il rischio di zoonosi e ciò deve essere impedito.