LA PROFESSORESSA DEL ZOMPO, IN UN’INTERVISTA, LAMENTA LE RESTRIZIONI SULL’UTILIZZO DI ANIMALI PER LA RICERCA SUI FARMACI D’ABUSO
Topolino, drogati anche tu, per favore…
Eh sì, sembra proprio questa la conclusione dell’intervento dell’illustre Rettore dell’Università di Cagliari Prof.sa Maria Del Zompo, la quale avverte del pericolo per la ricerca sui farmaci d’abuso che comporterebbero le restrizioni dell’imminente recepimento della direttiva europea sul divieto di usare animali per verificare le reazioni e studiarne i comportamenti.
Ma stiamo parlando dei “FARMACI D’ABUSO” ovvero delle DROGHE !!!
“In pratica – dichiara Walter Caporale, il Presidente Animalisti Italiani Onlus – l’illustre Rettore lamenta il rischio per la riduzione di fondi per lo studio delle reazioni negli animali delle droghe che vengono usate dagli esseri umani, per conoscerne maggiormente gli effetti e le origini di determinati comportamenti delle molecole, sottolineando le eccellenze italiane in tale campo farmacologico, che verrebbero a perdere competitività e soldi rispetto ad altre realtà presenti nei Paesi extraeuropei”.
Sembra curioso voler continuare a studiare gli effetti delle droghe, comunemente conosciute per la loro pericolosità e dipendenza, illegali in tutto il mondo, solo per la mera pretesa di non perdere una contingente fetta di mercato nella ricerca.
“A questo punto – interviene Pier Paolo Cirillo, Vice Presidente – potrebbero persino lamentarsi i costruttori di mine antiuomo, se un giorno per legge ne impedissero la produzione, per il rischio di perdere l’eccellenza conseguita con anni di ricerche e miglioramenti nell’efficacia delle mine e per la perdita di posti di lavoro !!”
Come al solito si torna a difendere a spada tratta la sperimentazione sugli animali, persino per le droghe, per non perdere la solita ingente fetta di denaro pubblico che altrimenti non potrebbe arricchire le tasche delle industrie farmaceutiche e dei ricercatori conniventi !!
Eppure sono numerose le ricerche e gli studi che stanno portando a grandi scoperte nel campo medico e farmacologico senza l’uso degli animali, con nuove tecniche scientifiche come la genomica, l’ingegneria genetica, molecolare, cellulare e tissutale, che numerose università stanno utilizzando, ma è ancora molto forte l’interesse economico delle industrie farmaceutiche e l’ostilità di molti scienziati a nuove possibilità di studio nel campo della ricerca.
“In ogni caso – conclude il Presidente Caporale – vale la pena ricordare che la direttiva europea che il 1 gennaio 2017 entrerà in vigore per tutti i Paesi membri, ovvero la EU 63/2010, è stata studiata, scritta e redatta da apparati scientifici istituzionali con il contributo di scienziati, medici e farmacologi di tutta Europa. Non è un grande passo avanti per il rispetto degli animali e la riduzione degli stessi nei laboratori di vivisezione, ma contiene diverse restrizioni e controlli obbligatori per i ricercatori, e ora che si avvicina il recepimento obbligatorio viene anche contestata da chi vorrebbe continuare ad avere la totale libertà di usare a proprio piacimento gli animali per poter continuare ad ottenere gli ingenti fiumi di denaro pubblico destinati alla ricerca.”
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