“Ciò che i nazisti hanno fatto agli Ebrei, gli umani lo stanno facendo agli animali”.
Con questa frase di Singer esordisce il Presidente Walter Caporale per spiegare la scelta provocatoria di celebrare un 25 aprile fuori dagli schemi, commemorando la Liberazione Umana e Animale.
L’iniziativa è legata alla triste storia del povero cane Angelo. Un gruppo di ragazzi, nel giugno 2016 a Sangineto, in provincia di Cosenza, ha torturato e impiccato il cane randagio, postando fieramente su facebook il video dello scempio.
“Dobbiamo opporci a chi purtroppo, spesso, si rende colpevole di uccisioni di esseri viventi, riuscendo a sottrarsi alla giustizia. Accade infatti che con una multa o con pochi mesi di servizi sociali come nel caso di Angelo, i malfattori se la cavino senza troppe conseguenze. Per noi tutti gli animali sono uguali e la loro vita è preziosa ai nostri occhi. Questa nostra commemorazione deve diventare un grido per chiedere veramente la fine di ogni tipo di violenza su ogni essere vivente”, dichiara Walter Caporale.
Per non dimenticare Angelo, è stata realizzata una statua dall’artista Alessandro Di Cola con una grande targa che riporta il suo nome. Il monumento che rappresenta il cane nella sua bellezza e fierezza si trova nell’area cani del parco Ravizza, a Monteverde, per ricordare la vittima indifesa della crudeltà umana.
La celebrazione della ricorrenza si articolerà attraverso due appuntamenti organizzati dall’Associazione durante la giornata del 25 aprile: alle ore 11, presso parco Ravizza a Roma, si terrà un flash mob con la deposizione di una corona di fiori alla Statua di Angelo simbolo di tutti gli Angeli del mondo, sfruttati, torturati, violentati dall’uomo per i quali chiediamo la liberazione. Successivamente, alle ore 13 circa, si visiteranno alcuni degli animali liberati dal dolore e dalla sofferenza dagli Animalisti Italiani Onlus, ospiti presso “Zampe Felici” a Lanuvio.
Parteciperà alla manifestazione anche Arianna Boschetto di CRAC, la più celebre e antica associazione francese di lotta contro la corrida, che afferma: “Fino a quando da qualche parte un animale soffrirà, continueremo a batterci insieme. La miseria animale non ha confini, neanche la liberazione animale deve averne”.
Un modo per ricordare Angelo, simbolo degli animali vittime di violenze. Un modo per celebrare la libertà per gli uomini e per gli animali.