L’ associazione Animalisti Italiani è in prima linea nella battaglia legale per l’uccisione di una capretta avvenuta nell’agosto 2023 ad Anagni, in provincia di Frosinone. Dichiara il Presidente degli Animalisti Italiani, Walter Caporale: ” Grazie alla nostra ferma opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dal Pubblico Ministero riguardo alla tragica morte della capretta di Anagni, uccisa brutalmente in un agriturismo da un gruppo di giovani, si sta proseguendo il processo. L’episodio ha suscitato indignazione in tutta Italia, sollevando importanti interrogativi sulla crescente violenza nei confronti degli animali“.
“Il PM ha avanzato la proposta di archiviazione per il reato di uccisione dell’ animale, argomentando che non è possibile stabilire con certezza se l’animale fosse vivo al momento dell’aggressione. Tuttavia, riteniamo che vi siano prove che dimostrano il contrario, e che l’animale fosse ancora vivo quando è stato brutalmente trattato”, conclude Caporale.
L’Avvocato Francesca Pantanella, che rappresenta gli Animalisti Italiani in questo processo, afferma: “Auspichiamo che la richiesta di opposizione venga accolta e vengano effettuate ulteriori indagini se non addirittura con imputazione coatta da parte del Gip, sussistendo riscontri esterni idonei a stabilire che l’animale fosse vivo al momento dei fatti“.
Grazie alla nostra opposizione, è stata scongiurata, almeno per ora, l’archiviazione del caso e sarà ora il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) a decidere se procedere ulteriormente con il processo.
L’udienza per l’opposizione alla richiesta di archiviazione è stata fissata per il 12 febbraio 2025 davanti al GIP del Tribunale di Frosinone.
Il tragico episodio ha visto un gruppo di ragazzi compiere atti di inaudita violenza nei confronti della capretta, che si era avvicinata loro in cerca di compagnia. L’animale è stato caricato su una carriola, lanciato da una finestra a diversi metri di altezza e infine picchiato ripetutamente fino alla morte. Non solo, ma l’intera vicenda è stata filmata e condivisa sui social senza alcun intervento per fermare la violenza, anzi, alimentando ulteriormente il clima di crudeltà con risate e incitamenti.
Non possiamo permettere che episodi del genere vengano normalizzati. Dobbiamo intervenire con fermezza per educare le nuove generazioni al rispetto per ogni forma di vita, fermando un’escalation di crudeltà che può sfociare in atti ancora più gravi.
Gli Animalisti Italiani continueranno a battere i pugni affinché venga fatta giustizia per la capretta di Anagni e per tutti gli animali vittime di violenza.
Vi terremo aggiornati sugli esiti dell’udienza del 12 febbraio.