La storia si ripete: prima a Roma un cane impiccato in un parco, ora un altro impiccato in una casermetta dell’ex zona aeroporto di Montichiari (BS). Gli hanno stretto una corda da tapparella al collo con un nodo scorsoio lasciando che si strozzasse lentamente nel tentativo di liberarsi. Una morte sadica e atroce. Ancor più triste il fatto che la segnalazione sia arrivata in un secondo tempo a causa del tanfo della decomposizione del cadavere che ha richiamato l’attenzione di un passante.
“Qui, un altro abominio senza fine, summa dell’indifferenza, della codardia e dell’infamia. Abbiamo esaurito ogni aggettivo per descrivere il dolore e la vergogna che stiamo provando. Animalicidio, questo è il nome per tale azione che ricordiamo costituisce reato secondo l’articolo 544-bis del codice penale ai sensi del quale chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni”, dichiara indignato il Vice Presidente Riccardo Manca.
Risalire al responsabile del gesto barbaro sarà difficile, l’Associazione Nazionale Animalisti Italiani procederà a sporgere denuncia contro ignoti, richiedendo l’accesso agli atti relativi all’esito dell’autopsia eseguita da medico legale oltre a proseguire la raccolta firme per chiedere al Governo l’inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide gli animali.