Mentre in tutto il mondo si fa strada un nuovo modo di fare spettacolo, rispettoso degli animali e delle coscienze, in Italia la strada verso un circo senza crudeltà sembra destinata a un’ennesima sosta forzata. Il Governo ha proposto di posticipare al 31 dicembre 2026 il termine per l’approvazione del decreto attuativo della Legge Delega sullo spettacolo, inizialmente previsto per il 18 agosto 2025.
Un altro anno e mezzo.
Un altro anno e mezzo di esibizioni forzate, di gabbie, di trasferte infinite e vite negate.
Un altro anno e mezzo di spettacoli che nessuno dovrebbe più voler vedere.
UNA LEGGE C’È, MA RESTA NON ATTUATA
La legge delega n. 175/2017 parla chiaro: basta animali nei circhi e negli spettacoli itineranti. Ma sono passati anni, e il decreto che dovrebbe concretizzarla non è mai stato approvato. Di proroga in proroga, si è trascinato un vuoto normativo che permette a una pratica anacronistica di continuare, nell’indifferenza di chi dovrebbe fermarla.
Il Ministro Giuli, lo scorso aprile, aveva assicurato in Parlamento che il decreto sarebbe arrivato entro agosto 2025. Oggi, invece, chiede tempo. Ancora. Troppo.
UN’ INDIGNAZIONE CHE NON SI FERMA
Da anni, ormai, l’Associazione Animalisti Italiani periodicamente organizza sit-in di protesta e flash mob con i suoi numerosi attivisti per tenere alta la soglia di attenzione sul problema.
Ogni giorno che passa senza una riforma è una giornata in più passata da migliaia di animali a vivere una vita di privazioni, addestramenti coercitivi e paura.
IL PROGRESSO È POSSIBILE, NON UN’UTOPIA
Oltre 50 Paesi nel mondo hanno già vietato o limitato l’uso degli animali nei circhi. 27 Paesi in Europa si stanno opponendo a questa pratica crudele e anacronistica. La Grecia è stato il primo Paese europeo a vietare completamente l’uso di tutti gli animali nei circhi, a seguire anche Malta. Tra i Paesi contro lo sfruttamento degli animali nei circhi anche Austria, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Polonia, Slovacchia, Svezia, Regno Unito, Francia, Portogallo, Paesi Bassi e Spagna che hanno introdotto restrizioni e divieti sull’uso di animali selvatici. Alcune comunità autonome spagnole, come Catalogna, Isole Baleari, Galizia e Murcia, hanno vietato i circhi con animali. Anche in Italia, molte città hanno scelto con coraggio di non concedere spazi pubblici a spettacoli che prevedono lo sfruttamento animale.
COSA CHIEDIAMO
- Lo stop immediato alla proroga proposta dal Governo.
- Il ritiro delle autorizzazioni ai circhi con animali nelle città che ancora li accolgono.
- L’approvazione urgente del decreto attuativo della Legge Delega.
- Un regolamento nazionale e comunale chiaro: no ai circhi con animali.
GLI ANIMALI NON POSSONO ASPETTARE
Secondo una recente indagine Doxa, oltre il 76% degli italiani è contrario alla presenza di animali nei circhi. E allora perché il Parlamento non ascolta questa voce?
Perché continua a ignorare il dolore di circa 2.000 animali detenuti, spostati da città a città, costretti a esibirsi per divertire?
I circhi possono evolversi, e alcuni lo hanno già fatto. Il Circo Medrano ha scelto l’arte e l’ingegno umano, rinunciando definitivamente agli animali. Brigitta Broccoli, erede della tradizione Orfei, ha dichiarato pubblicamente che riaprirà il circo nel nome di Moira, ma senza più usare animali.
È TEMPO DI SCENDERE DAL PALCO. PER SEMPRE.
Gli animali non sono intrattenimento, non sono oggetti di scena, non sono marionette. Sono esseri senzienti. E meritano di vivere liberi, non legati a una catena o costretti sotto un tendone.
Questa proroga è un insulto al buon senso, un tradimento della legge e della sensibilità collettiva.
Facciamo sentire la nostra voce.
Scrivi al Ministro della Cultura e al Presidente del Consiglio. Chiedi loro di fermare la proroga. È tempo di scegliere da che parte stare.
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