Tre anni dopo un episodio di inaudita crudeltà verso un animale, arriva una sentenza che ha scatenato indignazione diffusa tra le associazioni animaliste. Nel 2022, ad Acate (Ragusa), un pony venne legato a un’auto e trascinato per centinaia di metri, morendo tra sofferenze indicibili. L’uomo accusato, un 32enne, era stato denunciato per furto aggravato e maltrattamento di animali, ma nel 2025 il Tribunale di Ragusa lo ha assolto con la formula “il fatto non sussiste”.
Le leggi per tutelare gli animali ci sono, ma spesso restano inapplicate. Dal 2004, la Legge 189 prevede pene fino a due anni di reclusione per chi uccide un animale con crudeltà e multe fino a 30.000 euro per sevizie o lesioni. Inoltre, la riforma costituzionale del 2022 ha inserito tra i principi fondamentali dello Stato la tutela degli animali, riconoscendoli come esseri senzienti. Eppure, nel caso del pony di Acate, queste norme sono state ignorate. Come denunciano gli attivisti: “Non manca la legge, manca la volontà di applicarla”.
Mail bombing e mobilitazione civica
La decisione del tribunale è stata definita dagli attivisti di Progetto Vegan un segnale devastante: chi maltratta gli animali può restare impunito. Per questo motivo, il movimento ha promosso una campagna di mail bombing indirizzata alla Procura di Ragusa, alla Prefettura, ai Ministeri competenti e alla Presidenza della Regione Sicilia, con l’obiettivo di richiamare le istituzioni alle proprie responsabilità.
Anche l’Associazione Animalisti Italiani ha espresso pieno sostegno all’iniziativa, invitando i cittadini a partecipare attivamente alla campagna, affinché la vicenda del pony di Acate non resti senza conseguenze e la legge sia finalmente rispettata.
Le richieste principali della campagna sono: pubblicazione integrale delle motivazioni della sentenza, riesame del caso, indagini ministeriali sulle eventuali carenze investigative e formazione obbligatoria di magistrati e forze dell’ordine sul benessere animale.
Come sottolineano gli attivisti: “È tempo che la giustizia chiami le cose con il loro nome: crudeltà, reato, sofferenza. Finché la legge non sarà davvero applicata, ogni animale maltrattato resterà vittima due volte: della violenza e dell’indifferenza”.
Testo della campagna di mail bombing promossa da Progetto Vegan
All’attenzione della Procura della Repubblica di Ragusa
Per conoscenza:
Prefettura di Ragusa
Ministero della Giustizia
Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare
Presidenza della Regione Sicilia
Nel 2022, ad Acate (Ragusa), un pony è stato trascinato legato a un’auto per metri, morendo tra sofferenze indicibili.
Nel 2025, il Tribunale di Ragusa ha assolto l’imputato con la formula “il fatto non sussiste”.
Il fatto è invece evidente: il pony è morto e la legge per punire tali crudeltà esiste da anni, ma non viene applicata.
Dal 2022, la Legge Costituzionale n. 1 ha modificato l’articolo 9 della Costituzione, includendo la tutela degli animali tra i principi fondamentali dello Stato. Questo impone a tribunali, pubblici ministeri e forze dell’ordine di applicare la normativa ordinaria in coerenza con la tutela costituzionale degli animali come esseri senzienti. Ignorare questo principio significa contraddire la Costituzione stessa.
Dal 2004, il Codice Penale prevede:
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Art. 544-bis: reclusione fino a 2 anni per chi cagiona la morte di un animale per crudeltà o senza necessità;
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Art. 544-ter: reclusione fino a 18 mesi e multa fino a 30.000 euro per chi provoca lesioni o sevizie, con aumento di pena se l’animale muore;
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Art. 727: sanzioni per chi detiene o tratta animali in condizioni incompatibili con la loro natura, causando sofferenze.
Norme sovranazionali come l’art. 13 del Trattato sul Funzionamento dell’UE riconoscono gli animali come esseri senzienti.
Non manca la legge, manca purtroppo la volontà e la responsabilità di applicarla.
Chiediamo con urgenza:
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Pubblicazione integrale delle motivazioni della sentenza;
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Verifica immediata di possibili impugnazioni o riesami;
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Apertura di indagine ministeriale sulle carenze investigative;
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Programmi di formazione obbligatoria per magistrati, forze dell’ordine e veterinari forensi;
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Presa di posizione pubblica immediata delle istituzioni coinvolte.
Il caso del pony di Acate sarà monitorato nell’ambito dell’iniziativa Progetto Vegan – Mail Pressing Nazionale, per contrastare la mancata applicazione delle leggi a tutela degli animali.
È tempo che la giustizia chiami le cose con il loro nome: crudeltà, reato, sofferenza, e che chi infligge dolore ne risponda pienamente.
Distinti saluti