In questi giorni sui social media e su numerose testate giornalistiche si è parlato del “Piano di gestione del daino”.
Si tratta, in sostanza, di un programma di contenimento della specie predisposto dal Parco nazionale del Circeo e finalizzato a contrastare il sovrannumero di esemplari per riequilibrare la fauna selvatica e l’ambiente. Secondo un allarme lanciato sul web, circa 350 daini sarebbero a rischio uccisione per contenerne la popolazione ma l’Ente Parco nega.
Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani, scrive al Direttore del Parco nazionale del Circeo, Paolo Cassola, per avere delucidazioni, pronti a intraprendere azioni legali per tutelare gli ungulati.
Leggi la lettera ?
Spettabile Direttore,
Le scrivo in qualità di Presidente di Animalisti Italiani, associazione animalista che si occupa
della tutela e il benessere degli animali da oltre vent’anni in Italia.
Sono venuto a conoscenza, sia dai giornali che dai social network, della possibile strage di
centinaia di daini che vivono nel parco. Ho avuto modo di leggere la replica dell’Ente Parco
da Lei gestito, in cui si afferma che nessuno avrebbe mai sparato per uccidere questi animali
all’interno dell’area protetta ma che sarebbero stati adottati dei criteri scientifici e
gestionali. Le chiedo cortesemente di mettermi al corrente su quali metodi siano stati
previsti. Come associazione, nel caso in cui queste uccisioni programmate in realtà venissero
messe in atto, ci rivolgeremo ai nostri legali per eventuali azioni legali.
Cordiali saluti,
Walter Caporale
Presidente Animalisti Italiani