Il prossimo 21 novembre, alle ore 9:30, una mobilitazione nazionale si riunirà davanti al Consiglio di Stato, in Piazza della Quercia (angolo Piazza Capo di Ferro), per una causa che tocca il cuore: salvare 1600 cuccioli di Beagle dalla vivisezione.
L’udienza si svolgerà nella sala della Terza Sezione del Consiglio di Stato presso Palazzo Spada, piano terra. Numerose le associazione che saranno presenti al sit-in, tra cui Animalisti Italiani, Centopercentoanimalisti, LEAL, Lega Nazionale del Cane Animal Protection, LEIDAA, Tutela Diritti Animali ARCI, Le Iene Vegane, Partito Animalista Europeo e molti cittadini sensibili al tema. La lista è in costante aggiornamento e si prevede un’ampia partecipazione, dimostrazione del crescente consenso verso la protezione dei diritti degli animali e la fine della vivisezione.
Il Presidente degli Animalisti Italiani, Walter Caporale, spiega: “Questo evento mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a fare pressione affinché il Consiglio di Stato respinga il ricorso dell’azienda di sperimentazione Aptuit, bloccando definitivamente questo progetto crudele che vede la sperimentazione e l’uccisione di 1600 cuccioli“.
L’iniziativa di Roma segue due eventi già intensamente partecipati a Verona, che hanno visto schierarsi attivisti, volontari e cittadini contrari a queste pratiche. Durante il sit-in si chiederà che la vivisezione venga abbandonata come metodo di ricerca, a favore di alternative etiche e scientifiche che non mettano in pericolo la vita degli animali.
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Dettagli dell’evento
- Data: giovedì 21 novembre 2023
- Luogo: Consiglio di Stato, Piazza della Quercia (angolo Piazza Capo di Ferro), Roma
- Orario: dalle ore 9:30
- Partecipazione aperta a tutti i cittadini sensibili al tema, con eccezione per rappresentanti di attività commerciali con fini di lucro o provocatori, che non saranno ammessi.
Questo sit-in vuole rappresentare un messaggio forte e chiaro: la vivisezione non è più accettabile né necessaria. È un’occasione per esprimere il dissenso verso una pratica superata e crudele e per invitare la giustizia a prendere posizione per il bene degli animali e della società.
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I metodi sostitutivi all’uso degli animali, sono già ampiamente utilizzati da moltissimi ricercatori in tutto il mondo.
Gli Organs-on-a-chip, dispositivi in silicio rivestiti da cellule umane che imitano la struttura e la funzione degli organi e dei sistemi di organi umani; vengono tutt’oggi ampiamente utilizzati per modellizzare le malattie, per la medicina personalizzata e per testare farmaci. Ad oggi sono stati riprodotti polmoni, cuore, reni, intestino, arterie, barriera emato-encefalica, cervello e pelle. Lo screening ad alto rendimento, in grado di eseguire numerosi test diversi in modo rapido. Viene utilizzato per esempio dal National Institutes of Health per testare in un solo giorno più sostanze chimiche di quante ne siano state testate negli ultimi 20-30 anni usando animali. I modelli in silico, tecniche computerizzate che possono simulare la biologia umana e la progressione delle malattie o prevedere il metabolismo e la distribuzione dei farmaci nel corpo.
Le biostampanti 3D: vengono stampati strati di cellule, fattori di crescita e biomateriali con una ricostruzione 3D che imita il tessuto naturale. Gli organi stampati vengono utilizzati per test chimici, ricerca medica e sicurezza dei farmaci. I modelli in vitro: è possibile studiare molti tipi di cellule umane e tessuti in piccoli “piatti di plastica”, chiamati plates, analizzando come reagiscono a sostanze chimiche o farmaci.
Ad esempio, molte aziende chimiche ora utilizzano modelli 3D di pelle umana o cellule corneali per valutare se determinate sostanze chimiche possano causare danni alla pelle o agli occhi di lavoratori e consumatori (invece del Draize test sugli occhi e sulla pelle di coniglio). Le tecniche di imaging: esistono strumenti di diagnostica per immagini avanzati, utili per “vedere” all’interno del corpo umano, anche al livello di un singolo neurone, e che si prestano pertanto per lo studio di condizioni come i disturbi neurologici e l’osservazione degli effetti dei farmaci.
Il microdosaggio: vengono somministrate dosi subterapeutiche in studi clinici sull’uomo, altamente controllati e in piena sicurezza, per capire come un farmaco si muove e metabolizza all’interno del corpo.
Il prof. Grignaschi ha anche citato il particolare periodo storico che stiamo vivendo per far credere ai lettori che una soluzione senza test su animali non sia possibile. Anche questa è una grave inesattezza: il ricercatore di fama mondiale Arti Ahluwalia, nel contesto del progetto MALI condotto presso l’Università di Pisa, ha recentemente contribuito alla creazione di un polmone 3D per lo studio di virus dell’apparato respiratorio, (tra cui anche il Sars-Cov-2); altresì l’Università del Colorado Anschutz Medical Campus sta utilizzando la sua tecnologia airway-on-a-chip e lung-on-achip per studiare il virus causa dell’attuale pandemia mondiale.
Una compagnia tedesca, la Yumab, in 4 settimane ha creato il primo anticorpo completamente umano in grado di bloccare la proteina di superficie cellulare a cui si lega il Sars-Cov-2, applicando la tecnologia del phage display: una tecnica di laboratorio completamente “cruelty free” che sfrutta virus che infettano batteri, per collegare le proteine con le informazioni geniche che codificano per esse. Potrà essere usata per creare un farmaco che blocchi l’infezione.
I ricercatori della University of British Columbia hanno testato con successo un nuovo farmaco che blocca le prime fasi di infezione del Sars- Cov-2. I test sono stati condotti esclusivamente su organi di umani: un cluster (ammasso) cellulare derivante da cellule staminali, o da organi progenitori, che spontaneamente si auto organizzano nello spazio in vitro, ricreando l’organo funzionante in 3D.