Sono state varate dalla giunta provinciale le nuove linee guida sulla gestione dell’orso in Trentino. Per le situazioni critiche sono state individuate tre tipologie di azioni: radiocollare, cattura con successivo spostamento e “nei casi estremi” l’abbattimento.
Dopo l’accanimento contro l’orso M57 l’anno scorso, ora anche la vita di M62, suo fratello, è a rischio.
Nessuna ordinanza di cattura per lui, ma direttamente l’uccisione perché accusato di essere troppo confidente con gli umani, avvicinandosi eccessivamente al centro abitato.
“Prosegue senza sosta la delirante politica della giunta Fugatti, presidente della Pat di Trento.
Interpretazioni fantasiose dei comportamenti rilevati nell’orso M62 farebbero pensare, secondo questi “signori”, a un pericolo imminente per l’uomo.
L’orso cerca il cibo in un territorio fortemente antropizzato; è quindi assolutamente normale che si avvicini agli uomini.
In 12 anni il comune di Andalo non è riuscito a mettere dei cassonetti anti – orso.
La colpa è quindi dell’uomo; siamo noi ad aver invaso il loro habitat e non il contrario.
Negli ultimi 120 anni non esiste un solo caso di uomo ucciso da un orso.
Il contrario purtroppo si è verificato.
Stiamo rischiando l’estinzione degli orsi se, come sta avvenendo, questi meravigliosi Animali continueranno a essere uno “strumento” nelle mani dell’ingordigia umana e della peggior politica che un paese come il nostro, che ha dato i natali a Leonardo Da Vinci e Caravaggio, non si merita assolutamente”, afferma Riccardo Manca, Vice Presidente degli Animalisti Italiani.
Un orso che difende se stesso o i suoi cuccioli dagli umani impreparati sulle più elementari regole di convivenza viene considerato problematico e quindi necessariamente imprigionato o ucciso. Questa è la “strategia” adottata dalla provincia di Trento.
Conclude Walter Caporale Presidente degli Animalisti Italiani:
“Gli Orsi sono un nostro patrimonio, l’individuazione di approcci adeguati e la condivisione di misure utili a fronteggiare talune criticità non possono più essere rimandati.
L’esempio abruzzese è sotto gli occhi di tutti.
Gli Animali vanno salvaguardati e non perseguitati. In nome della tutela della biodiversità e degli ecosistemi che, invece, la Provincia di Trento sta distruggendo con un modello economico e turistico incurante degli animali selvatici che lo abitano”.