Anche quest’anno non potremo scendere in strada in occasione della Giornata internazionale contro l’esportazione di animali vivi, ma questo non ci impedirà di dare voce ai milioni di animali negli allevamenti che vengono crudelmente esportati ogni anno.
Pertanto abbiamo organizzato online la campagna #BanLiveExports.
Unisciti a noi per la giornata di mobilitazione online, qui su Facebook e su Twitter, il 14 giugno!
Ci saranno contenuti da condividere e un’azione nuova di zecca a cui prendere parte durante la giornata.
Clicca su ‘Parteciperò’ o ‘Mi interessa’ su questa pagina per ricevere tutti gli aggiornamenti!
L’anno scorso decine di migliaia di appassionati attiviste/i provenienti da oltre 37 Paesi si sono uniti per sensibilizzare e accendere i riflettori su questo orribile commercio, riuscendo a raggiungere potenzialmente 31 milioni di persone solo su Twitter!
È fondamentale mantenere questo slancio quest’anno e continuare a fare campagna per dire BASTA all’esportazione di animali vivi: #BanLiveExports!
AIUTACI A SENSIBILIZZARE ALTRE PERSONE
Scatta un selfie usando il nostro filtro per Facebook e Instagram e spiega ai tuoi amici perché anche loro dovrebbero partecipare alla campagna #BanLiveExports.
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PERCHÉ IL 14 GIUGNO?
Il 14 giugno 2015 segna la ricorrenza di una tragedia legata a un viaggio di esportazione di animali vivi, in cui morirono 13.000 pecore. Le pecore erano state caricate sulla nave cargo Trust1 in Romania; inizialmente furono portate in Giordania, dove, stando a quanto è stato riferito, oltre 5.000 pecore erano morte per disidratazione, fame e sfinimento.
Alla fine la Trust1 salpò di nuovo, tentando, senza successo, di attraccare in numerosi porti nelle due settimane successive. Quando, il 14 giugno, la Trust1 approdò in Somalia, tutte le 13.000 pecore erano ormai morte.
Dopo questo tragico evento, disastri simili legati alle esportazioni di animali vivi si sono verificati in tutto il mondo. Quest’anno stiamo dicendo “mai più” anche a nome degli oltre 2.500 vitelli uccisi in seguito al disastro delle navi Karim Allah ed Elbeik, che sono rimasti più di 2 mesi intrappolati in mare, così come per le centinaia di migliaia di animali che hanno sofferto durante il blocco del Canale di Suez.
Entrambi gli incidenti si sono verificati nei primi mesi del 2021.
Ogni anno attivisti che hanno a cuore gli animali da tutto il mondo si riuniscono il 14 giugno per chiedere la fine di questo abominevole commercio.
E c’è speranza per un futuro migliore: solo poche settimane fa la Nuova Zelanda ha vietato tutte le esportazioni di animali vivi via mare. Ora abbiamo bisogno che altri Paesi facciano lo stesso.
E c’è speranza per un futuro migliore: solo poche settimane fa la Nuova Zelanda ha vietato tutte le esportazioni di animali vivi via mare. Ora abbiamo bisogno che altri Paesi facciano lo stesso.
Quando è troppo è troppo: diciamo una volta per tutte BASTA all’esportazione di animali vivi!