Grida, urla e pianti, così si apre un weekend di “ordinaria follia” in un paese in Provincia di Udine: siamo a Tavagnacco, dove in un appartamento un uomo di 38 anni ha infierito su due dei suoi figli, minorenni, provocando loro lesioni, e ha sfogato ulteriormente la sua violenza, durante un litigio con la moglie, sul cane, scagliandolo giù dal balcone del terzo piano e uccidendolo. L’individuo, in evidente stato di ubriachezza, è stato denunciato dai Carabinieri della Stazione di Udine Est, per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e uccisione di animali. Per il povero cane, un meticcio di piccola taglia, non c’è stato nulla da fare: è morto in seguito al trauma riportato.
“Quando finiranno queste stragi di animali? Che succederà la prossima volta? Davanti all’inerzia istituzionale che non muta le pene per chi commette reati del genere, per chi è pericoloso per esseri umani e animali, noi non resteremo a guardare. Siamo pronti a costituirci parte civile nel processo a carico dell’imputato. Chiediamo anche a tutti i cittadini italiani di supportare con una semplice firma la nostra petizione per chiedere pene più severe contro chi maltratta e uccide gli animali.
Con tutta probabilità anche in questo caso il responsabile del gesto crudele oltre che penalmente rilevante, si vedrà irrogare una pena irrisoria. Proprio per questo motivo noi riteniamo necessaria una revisione della normativa vigente in senso estremamente più punitivo.
Ogni vita ha pari valore” dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani.
La stretta correlazione fra crimini sugli Animali e pericolosità sociale è ormai più che dimostrata.
Ai nostri politici e alle nostre istituzioni non basta neanche questo per intervenire.
Il loro lassismo è oltremodo vergognoso.
Senza vera giustizia non ci sarà mai pace.