“Mi hanno ucciso una figlia”, dichiara in lacrime lo sportivo Andrea Lo Cicero. “Non si può ammazzare un animale così! Per una semplice caccia!”, mentre disperato inquadra Zaira, una delle sue asine riversa esanime all’interno del recinto che delimita il suo terreno.
L’ex azzurro ha spiegato che non solo l’asina è morta, ma il proiettile avrebbe potuto tranquillamente colpire lui, la moglie o il figlio che hanno assistito alla scena straziante senza poter salvare l’animale. L’asina Zaira è morta tra le sue braccia.
Il fatto è accaduto all’interno del suo terreno a Nepi, provincia di Viterbo, ad opera di un anziano di 77 anni circa che dall’esterno ha sparato un colpo verso la proprietà privata, uccidendo a morte la povera asinella indifesa.
Avvisati i Carabinieri Forestali stanno procedendo con l’identificazione di questo soggetto oltre al sequestro della sua arma, probabilmente anche detenuta illegalmente.
“Siamo vicini alla famiglia Lo Cicero. Il loro dolore è lo stesso che proviamo ogni giorno di fronte all’uccisione degli animali innocenti.
Zaira era una Creatura “speciale”, dedicandosi alla pet-therapy per bimbi diversamente abili.
E ciò fa ancora più male perché un’attività barbara, inutile, dannosa, non necessaria e soprattutto pericolosa continua ad essere praticata e “legalizzata”.
A tal proposito evidenziamo con forza che in questo periodo di ‘pandemia globale’ dovrebbe essere sospesa immediatamente. Già vietata nelle zone rosse, va impedita anche nelle zone arancioni e gialle. Invece in Italia si continua a permettere non solo la prosecuzione della caccia ma che si metta a rischio la vita di esseri umani e animali contemporaneamente”, dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani.
Conclude il Vice Presidente Riccardo Manca: “Non è più pensabile di assistere passivamente a questo scempio chiamato ‘caccia’.
La nostra Associazione sta partecipando attivamente alla creazione di un coordinamento nazionale che si farà promotore di un nuovo referendum per l’abolizione completa di questa ignobile pratica, che oltre a spezzare la vita di esseri tanto meravigliosi quanti indifesi costituisce un pericolo concreto per l’incolumità pubblica e per la tutela degli ecosistemi.”
‘’Prendi posizione. La neutralità favorisce sempre l’oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, mai il torturato.“
(Elie Wiesel)
Grande Barone, rialzati e combatti!