CAPORALE, PRESIDENTE ANIMALISTI ITALIANI: “DUE SENTENZE CHE DIMOSTRANO COME IL MALTRATTAMENTO SUGLI ANIMALI NON AVRA’ PIU’ SPAZIO NEL NOSTRO PAESE”
Roma, 19 giugno 2015 – L’Associazione Animalisti Itliani Onlus è lieta di annunciare due grandi vittorie per le ingiustizie inflitte ai danni degli animali:
1) il 12/06/2015 si è concluso il processo contro Marziali Pasquale davanti al Tribunale di Macerata, con la condanna in primo grado dell’imputato a quattro mesi e dieci giorni di reclusione e 2.000 euro di risarcimento per aver ucciso cinque cuccioli di cane e maltrattato la loro mamma.
Animalisti Italiani Onlus si era costituita insieme alla LAV come parte civile in quanto il pastore aveva maltrattato deliberatamente cinque cuccioli detenendoli in un contenitore di lamiera, incompatibilmente con la loro natura e il loro benessere, destinandoli a morire di stenti perché lontani dalla madre, legata ad una catena di ferro lontano dalla sua cucciolata.
2) l’11/06/2015 la Corte d’Appello dell’Aquila ha confermato la sentenza di assoluzione nei confronti di Walter Caporale, presidente di Animalisti Italiani Onlus, denunciato dal signor Dino Rossi, presidente pro-tempore del Comitato spontaneo Allevatori.
La denuncia per diffamazione era stata avanzata a danno del sig. Caporale per aver pronunciato la famosa frase di Ovidio secondo la quale “la crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà sugli uomini”, a commento di un articolo nel quale veniva riportata la notizia della morte di una vitellina, rimasta azzoppata durante una manifestazione di protesta degli allevatori a Pescara e successivamente abbattuta.
“Le sentenze denotano come il maltrattamento su animali non ha più spazio in Italia. Siamo orgogliosi di essere Animalisti Italiani Onlus. Fieri di lottare. Per gli animali. Aiutaci a chiedere pene più severe per chi maltratta gli animali. Firma e fai firmare la petizione su www.animalisti.it” ha dichiarato Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Animalisti Italini Onlus.
“Si tratta di una sentenza di primo grado, quindi non ancora definitiva, per la quale stiamo ancora attendendo di leggere le motivazioni, ma che costituisce un ulteriore esempio di come la magistratura ormai valuta con grande attenzione e rigore le condotte in danno degli animali“, ha dichiarato Michele Pezone, legate dell’Associazione.
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