Rieti, 27 febbraio 2019 – “Il cane Rocco è stato è stato condotto nel canile sanitario di Rieti nel luglio 2017 e al decimo giorno di permanenza è stato abbattuto. Una scelta illegittima visto che i cani ospiti di canili e rifugi possono essere soppressi per via eutanasica solo qualora gravemente malati, incurabili o di comprovata pericolosità. Rocco era dolcissimo, quando lo andavamo a trovare scodinzolava, nella speranza di poter uscire da quella gabbia, troppo piccola per lui, in cui a malapena riusciva a muoversi. La nostra associazione ha presentato istanza di accesso agli atti per comprendere le ragioni che hanno determinato l’abbattimento dello stesso senza ricevere elementi validi ed è per questo che abbiamo reputato opportuno ed atto dovuto sporgere querela denuncia affinché si conoscessero le ragioni sottostanti all’uccisione di una creatura che voleva e doveva vivere. Il pm mesi fa ha richiesto di archiviare le indagini in assenza dell’identificazione degli autori di un simile gesto ma dal fascicolo non risulta essere stata condotta nessuna indagine e pertanto si è formulata opposizione alla richiesta di archiviazione che sarà trattata in camera di consigli dinanzi il Gip di Rieti all’udienza del 28 febbraio. In quella data chiederemo giustizia poiché la legge disciplina i casi in cui debba avvenire l’abbattimento. Riponendo piena fiducia nella sensibilità e nell’operato della magistratura auspichiamo che venga accolta la richiesta di rinvio a giudizio o che comunque il magistrato ordini al pm di formulare l’imputazione coatta”. Così in una nota, Emanuela Bignami, Responsabile Nazionale delle Sedi Locali di Animalisti Italiani Onlus. “Confido nell’operato del Gip – commenta nella stessa nota l’avvocato della onlus Aurora Loprete – il quale saprà sicuramente porre l’attenzione su tutti gli elementi che hanno caratterizzato la vicenda del povero Rocco, soppresso senza che se ne conoscano le cause. La magistratura ha a disposizione tutti gli elementi che permetteranno di identificare chi ha disposto l’abbattimento di Rocco, colpevole solo di non aver potuto difendersi da chi lo ha accusato”.