Il capoluogo siciliano vuole trasferire i propri cani in un canile della Campania, rinunciando dopo sei mesi alla loro proprietà e lasciandoli quindi totalmente nelle mani della società privata assegnataria del bando. Le Associazioni chiedono a tutti gli amanti degli animali e della legalità di inviare mail di protesta agli uffici del Comune di Palermo e della Regione Sicilia. I cani attualmente ospitati nel canile comunale di Palermo sono nuovamente a rischio deportazione. Il trasferimento verso un canile della Campania dei primi 20 cani è stato scongiurato nella giornata del 10 ottobre in quanto i furgoni che la ditta appaltatrice voleva utilizzare per il trasporto non erano a norma e quindi il responsabile dell’ASP, alla presenza di volontari e alcuni politici locali, ha bloccato tutto. Questa incresciosa situazione è il risultato di un bando indetto dal Comune di Palermo un anno fa e che purtroppo è passato sotto silenzio. Le criticità di tale bando e della sua assegnazione alla società a responsabilità limitata Dog Town in provincia di Caserta sono molteplici. Innanzitutto, le leggi nazionali e regionali prevedono che il Comune sia responsabile del benessere degli animali di cui è proprietario ed è evidente che un trasferimento a così tanta distanza non permetterebbe di avere il necessario controllo sulle condizioni di detenzione dei propri animali. Inoltre, il bando in questione prevede che “Decorso il termine di sei mesi dalla data di presa in carico, il possesso degli animali diverrà permanente per almeno il 50% e si procederà d’ufficio alla voltura all’Anagrafe Canina in favore dell’affidatario del servizio, e nulla potrà più essere richiesto a qualsiasi titolo all’Amministrazione Comunale.” La Associazioni Animalisti Italiani, Lega Nazionale per la Difesa del Cane e OIPA hanno quindi deciso di intervenire con fermezza diffidando il Comune a non dare seguito al contratto stipulato e revocare l’assegnazione del bando. “Il Comune di Palermo sta letteralmente svendendo i propri cani”, affermano le Associazioni, “senza minimamente preoccuparsi di cosa ne sarà di loro dopo sei mesi dal trasferimento. È utopistico infatti pensare che una SRL che, ovviamente, opera in termini di profitto possa provvedere al corretto mantenimento di oltre 300 cani con le proprie risorse. Ne consegue che il benessere e la salute dei cani del Comune di Palermo potranno essere a serio rischio una volta effettuato il passaggio di proprietà all’affidatario del servizio. Per questo motivo stiamo valutando con i nostri uffici legali la possibilità di denunciare l’amministrazione comunale per abbandono e maltrattamento di animali. Sembrerebbe inoltre, che la persona che ha redatto e firmato tale bando sia poi stata promossa a capo della Polizia Municipale. Un premio che francamente non pensiamo meriti”. Le Associazioni invitano tutti i loro sostenitori e tutti gli amanti degli animali e della legalità a scrivere una mail di protesta agli uffici del Comune e della Regione utilizzando i seguenti indirizzi: sindaco@comune.palermo.it (Sindaco) sergio.marino@comune.palermo.it (Assessore Diritti degli Animali) f.fiorino@comune.palermo.it (Dirigente Ufficio Diritti degli Animali) segreteriagabinetto@regione.sicilia.it (Presidente Regione Sicilia) salute.ufficiodigabinetto@regione.sicilia.it (Assessore alla salute Regione Sicilia) dirigentegen.sanita@regione.sicilia.it (Dirigente Assessorato Salute Regione Sicilia) È possibile copiare e incollare il testo seguente o inviare un testo personalizzato: “Oggetto: trasferimento cani di Palermo Spett.li Enti, come cittadino amante degli animali e della legalità chiedo che venga immediatamente bloccato il previsto trasferimento dei cani del Comune di Palermo presso la struttura assegnataria del bando ubicata in Campania. Tale trasferimento non consentirebbe al Comune, proprietario dei cani e responsabile del loro benessere, di vigilare sulle loro condizioni di salute. Chiedo inoltre di revocare il contratto con particolare riferimento al previsto passaggio di proprietà di almeno il 50% dei cani nei confronti dell’affidatario del servizio dopo sei mesi dalla presa in carico. Tale evenienza non potrebbe garantire che gli animali vengano mantenuti e accuditi con la dovuta diligenza una volta trasferita la proprietà. Distinti saluti”.
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