La Legge di Bilancio 2025, presentata dal Governo e attualmente in discussione presso la Commissione Bilancio della Camera, si dimostra ancora una volta insensibile alle esigenze degli animali e delle famiglie che li accolgono. Nonostante le numerose sollecitazioni inviate al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e agli esponenti politici di tutte le forze in campo, il testo non include alcuna misura concreta per tutelare gli animali o promuovere il benessere delle specie domestiche e selvatiche.
Tra le misure necessarie, evidenziamo:
- Riduzione dell’IVA su cibo e cure veterinarie per animali d’affezione, attualmente al 22%, una percentuale che equipara cani e gatti a beni di lusso.
- Interventi strutturali contro il randagismo, un problema endemico che richiede finanziamenti costanti.
- Supporto alla ricerca scientifica senza l’utilizzo di animali, un passo verso un futuro etico e sostenibile.
- Maggiori tutele per animali in allevamenti, rifugi e santuari, spesso dimenticati e privi di adeguati fondi per garantire condizioni dignitose.
Analisi del Disegno di Legge: Un’occasione mancata
L’esame del Disegno di Legge (C. 2112-bis) ha purtroppo confermato le peggiori previsioni: non vi è traccia di alcuna misura a favore degli animali. Questo silenzio è inaccettabile, soprattutto in un paese come l’Italia, dove circa 19 milioni di animali d’affezione condividono le nostre case.
Tra gli emendamenti che hanno passato il vaglio preliminare, figurano:
- Riduzione dell’IVA su cibo e prestazioni veterinarie.
- Rifinanziamento della Legge 281/1991 contro il randagismo.
- Fondi per famiglie a basso reddito per sostenere le spese veterinarie.
- Investimenti nella biosicurezza per rifugi e santuari.
- Promozione di pratiche agricole etiche, come il superamento delle gabbie negli allevamenti intensivi.
- Sostegno alla moda sostenibile, incentivando materiali privi di fibre animali.
Proposte Controversie e Contrarie al Benessere Animale
Accanto a queste proposte positive, vi sono emendamenti che destano seria preoccupazione. Forze politiche di maggioranza hanno avanzato richieste che vanno in direzione opposta al benessere animale, come:
- Aumenti di fondi per la suinicoltura intensiva e per la pesca.
- Ampliamento delle specie cacciabili e modifiche ai calendari venatori, sottraendoli alla giurisdizione del TAR.
Alcuni emendamenti propongono addirittura di ridurre l’IVA al 10% per le ostriche, un privilegio che favorisce specifici settori economici!
L’ Associazione Animalisti Italiani rinnova l’appello a tutti i parlamentari affinché le proposte a favore degli animali siano incluse e approvate.
È il momento di dimostrare che la politica italiana può essere attenta non solo agli interessi economici ma anche ai diritti e al benessere di tutti gli esseri viventi. Gli animali non possono continuare a essere ignorati: meritano leggi e azioni concrete che ne garantiscano dignità e tutela.