Roma, 19 settembre 2017 – Si parla spesso del sud Italia come un posto infernale per gli animali, dove gli abusi su di essi non trovano giustizia. Eppure questa volta il pessimo esempio viene da un tribunale del centro-nord, più precisamente da Livorno. Infatti, mentre il giudice del tribunale di Paola (CS) ha rifiutato la messa alla prova per gli assassini di Angelo e ha inflitto loro il massimo della pena, per quanto esigua, il giudice del tribunale di Livorno, nei giorni scorsi, ha agito esattamente all’opposto: l’assassino reo confesso di Snoopy ha ottenuto la sospensione del procedimento con messa alla prova, per cui potrà cavarsela con un risarcimento che non restituirà la vita a Snoopy e poche ore settimanali di lavori di pubblica utilità. Il suo gesto non avrà nessuna conseguenza penale.
Ricordiamo che Snoopy è stato ucciso con un colpo di carabina, senza nessun motivo, mentre si trovava sul balcone di casa sua e l’esecutore ha confessato una volta identificato grazie alle indagini delle forze dell’ordine. “Sono particolarmente delusa da questa decisione del giudice di Livorno”, afferma Piera Rosati – presidente LNDC. “La sentenza del caso di Angelo, per quanto insufficiente, aveva rappresentato una svolta storica nei processi per reati ai danni degli animali e speravamo costituisse un punto di partenza per un maggior rigore verso questi criminali. Il giudice di Livorno aveva la possibilità di scegliere e purtroppo ha scelto di non dare la giusta importanza a un gesto grave come quello di imbracciare un fucile e sparare a sangue freddo contro esseri viventi senza colpa come Snoopy e un piccione, entrambi uccisi a poca distanza l’uno dall’altro dalla stessa persona”.
“La decisione del giudice di Livorno – aggiunge l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente di Leidaa – rafforza la nostra determinazione nel sollecitare modifiche al codice penale che portino in carcere chi uccide o maltratta un animale. Non soltanto non si è resa giustizia ad un essere vivente eliminato come fosse un oggetto, ma c’è una grave ed evidente sottovalutazione della pericolosità dell’autore del fatto. Per questo è necessario dare un segnale di tolleranza zero e punire severamente chi si macchia di questi reati. Invece si sceglie di liquidare la questione con poche ore settimanali di lavori di pubblica utilità”.
Conclude Il Presidente di Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale: “Questo provvedimento è vergognoso. La giustizia italiana aveva la possibilità di dar vita ad una svolta epocale in merito alle pene da infliggere a chi uccide animali innocenti, e invece ci troviamo di fronte all’ennesimo assassino che rimarrà a piede libero, che non farà un giorno di carcere, che non ha subìto nemmeno un processo. Snoopy era sul balcone della sua casa ed è stato ucciso senza pietà. Il suo assassino continuerà a vivere come se nulla fosse accaduto. E’ un oltraggio alla famiglia di Snoopy e alla sua memoria”.
La battaglia delle associazioni non si fermerà qui e verrà tentata ogni strada perseguibile per ottenere giustizia per Snoopy e la sua famiglia, continuando al tempo stesso a lottare nelle sedi istituzionali per un inasprimento delle pene.
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