LONG LIVE THE KING, LUNGA VITA AL RE! IMMAGINI E VIDEO ESCLUSIVI DELLA LIBERAZIONE DI KING, IL CAVALLO CHE SI TROVAVA PRESSO IL MATTATOIO DI VIA PALMIRO TOGLIATTI 1280. IL PRESIDENTE, WALTER CAPORALE: “ASSICUREREMO A KING AFFETTO E SOSTENTAMENTO, PERCHÉ NESSUN ANIMALE DEVE MORIRE PER MANO DELL’UOMO”
Long live the King, lunga vita a King al Re. Al cavallo – King, appunto – che è stato liberato da Animalisti Italiani Onlus questa mattina 27 luglio, alle ore 11, dal Centro Carni di via Palmiro Togliatti 1280, a Roma. King, che era detenuto presso il mattatoio, oggi ritrova la libertà, ed è il terzo terzo cavallo che l’Associazione riuscirà a far uscire con le proprie zampe da un mattatoio, dopo le liberazioni di Walter e Libero, avvenute due anni fa.
“Il cavallo era fermo al mattatoio in attesa di essere soppresso”, spiega il presidente di Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale, “Si chiama King – sottolinea Caporale – sia per rendere omaggio a un campione della tutela dei diritti civili come Martin Luther King, sia perché solo un Animale che ha la forza di un Re può sopportare un anno e mezzo di prigionia dentro un mattatoio. Si tratta del terzo esemplare di cavallo che Animalisti Italiani Onlus salva e che tratterà con amore e rispetto. Anche a King verranno assicurati affetto e sostentamento fino alla fine dei suoi giorni. Una fine che sarà naturale, e non per mezzo e per colpa dell’essere umano”.
Trovato per strada, King non era mai stato reclamato. Considerato quindi abbandonato, era stato portato presso il Centro Carni sulla Palmiro Togliatti, senza venire immediatamente macellato, come accadeva fino a qualche tempo fa, prima che il Comune di Roma cambiasse la propria politica in materia. È a quel punto che è intervenuta Animalisti Italiani Onlus, chiedendo e ottenendo la liberazione dell’animale e il suo trasporto. Tutto a proprie spese.
“Per la liberazione di King – dice Riccardo Manca, vicepresidente di Animalisti Italiani Onlus – ci siamo ispirati al pensiero della grande scrittrice Marguerite Yourcenar, che ammonisce senza mezzi termini la nostra specie a causa della sua reiterata indifferenza verso il dolore di coloro che non hanno voce. E invita a combattere contro l’ignoranza e la crudeltà di cui da sempre essi sono vittime. E in un modo sempre più cruento, purtroppo”. Aggiunge Manca: “Noi oggi ci sentiamo l’animo più pulito e la coscienza più leggera, perché restituire la libertà e la dignità a chi ne era stato ingiustamente privato dà un senso alle nostre esistenze. Gli occhi di King ‘libero’ sono il simbolo di quello per cui ci battiamo ogni giorno”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.