La nostra ‘Mission‘:
opporci ad ogni tipo di violenza, sopruso ed abuso nei confronti degli animali: dalla caccia alla vivisezione, dai maltrattamenti di animali all’abbandono, dal randagismo agli allevamenti intensivi, dalle pellicce agli zoo, dai circhi e dai delfinari alle manipolazioni genetiche.
L’Associazione Animalisti Italiani Onlus si batte perché vengano riconosciuti i diritti degli animali che ancora oggi continuano ad esseri considerati macchine, oggetti, mezzi a disposizione dell’uomo, incapaci di ragionare solo perché non hanno capacità di parola. Questo tipo di ragionamento dà origine allo specismo, ossia quella discriminazione – indifendibile ed antiscientifica – in base alla specie (quella umana superiore a quella animale) che è parente stretta della discriminazione in base alla razza (la bianca superiore alle altre) e al genere (quello maschile superiore a quello femminile): è proprio questa logica – dell’essere superiore ed inferiore – che porta a giustificare lo schiavismo, lo sfruttamento del più debole, lo sterminio degli Indios o l’uso dei bambini sudamericani come pezzi di ricambio o lo sfruttamento degli animali.
La nostra presenza e le nostre battaglie negli anni hanno prodotto risultati concreti nella lotta per i diritti degli animali.
Il Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione ha comunicato che le toghe creste in epoca recente per la cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario sono state confezionate in materiale sintetico ad imitazione delle pelli di ermellino.
Dal 2004 è vietata in Italia l’alimentazione forzata di anatre ed oche (per il foie gras), la spiumatura di volatili vivi, il taglio della coda per i bovini e delle ali per i volatili.
Dal 2007 l’Unione Europea ha cominciato progressivamente a vietare l’allevamento nei box dei vitelli destinati alla produzione di carne bianca.
Dal 1°gennaio 2008 le gabbie è stata introdotto il divieto di allevamento di animali da pelliccia per lasciare il posto all’allevamento a terra; gli animali devono poter disporre di rami per potersi arrampicare, di oggetti manipolabili, di una tana, di un nido e di un contenitore per l’acqua di dimensioni di m.2×2 profondo almeno cm 50. La maggior parte degli allevamenti, ne siamo certi, dovrà finalmente chiudere i battenti.
Nel 2012 sono stati banditi in Europa gli allevamenti in batteria delle galline ovaiole.
Dal 2013 l’Unione Europea ha abolito le gabbie di gestazione per le scrofe.
L’Italia si sta dotando di buone leggi per la tutela degli animali: basti pensare alla legge 413/93 che riconosce, unico Paese in Europa, il diritto all’obiezione di coscienza alla vivisezione nelle scuole, nelle università, nei laboratori. Ma la legge è ignorata, boicottata dalla stragrande maggioranza delle strutture.
Pensiamo anche alla legge 281/91 che ha abolito la soppressione dei cani nei canili: ma oggi la situazione dei canili è drammatica ed esplosiva, e nessun passo avanti viene compiuto per migliorarla a livello nazionale ed imporre l’applicazione capillare della legge attraverso la sterilizzazione, il tatuaggio e l’anagrafe in tutti i Comuni italiani.
Ed infine la Legge 189/2004 che punisce il maltrattamento sugli animali non solo con sanzioni amministrative ma anche con l’arresto.
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