Negli ultimi mesi, il fenomeno del Puppy Yoga ha catturato l’attenzione di un vasto pubblico europeo, coinvolgendo moltissime persone in sessioni di attività fisica con cuccioli di cane. Tuttavia, numerose segnalazioni e inchieste hanno sollevato dubbi sulla gestione di tali eventi di yoga, evidenziando una totale mancanza di benessere per gli animali coinvolti.
I cuccioli, esposti per lunghe ore a stimoli intensi, subiscono alterazioni nel loro ciclo sonno-veglia e spesso vengono privati di acqua per evitare problemi durante le sessioni.
Dove nasce la «moda» del puppy yoga? Arriva dall’America e dall’Inghilterra diffondendosi recentemente anche in Europa con il contributo degli influencer che si fanno pagare per pubblicizzarla. Una riflessione va fatta, in particolare, sull’ uso di cani di razza cuccioli, molto spesso impiegati prima dell’età giusta per allontanarli dalla madre: cioè le 8 settimane stabilite dalla legge, indispensabili per lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale consono (oltre che per il ciclo vaccinale completo). Ciò fa sospettare che dietro si nasconda una tratta di cani dalla dubbia provenienza. Gli allevatori e i centri di puppy yoga dicono di usare cuccioli dell’età giusta, ma purtroppo nel 90% dei casi non è così: in molti casi hanno sole 6 settimane. Il puppy yoga è fondamentalmente una vetrina per esporre questi cani, per farli conoscere e poi venderli? Proprio come fosse una forma di attività commerciale?
La Direzione Generale del Ministero della Salute ha precisato che le sedute di Puppy Yoga rientrano nell’ambito delle attività Assistite con gli Animali (AAA), descritte negli Accordi ai sensi degli articoli 2, comma 1, lettera b) e 4, comma 1 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281 tra il governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante “ Linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (IAA) di Intervento Assistito con Animali (IAA).
L’Accordo stabilisce, in allegato A capitolo 8, che gli animali coinvolti siano esclusivamente soggetti adulti, condizione necessaria a tutelare la loro salute ed il benessere, oltre che la sicurezza dell’utente.
Pertanto il Puppy Yoga con i cuccioli è illegale. Il Ministero invita le Regioni e le Province autonome a monitorare attentamente queste attività per garantire che rispettino le disposizioni della nota ministeriale.
L’Associazione Animalisti Italiani è partita dal monitoraggio delle realtà presenti nella regione Lazio per inviare opportune segnalazioni, effettuando anche blitz ove necessario e ribadendo la sua opposizione a pratiche che comportano lo sfruttamento dei cuccioli. Dietro la facciata fintamente innocua del puppy yoga si nasconde una realtà molto negativa che si basa sullo SFRUTTAMENTO DEGLI ANIMALI: i cuccioli di cane non sono oggetti da utilizzare per il nostro divertimento. Il Puppy Yoga li sottopone a situazioni stressanti e interazioni eccessive con gli esseri umani, violando il loro diritto di vivere una vita serena e rispettosa delle esigenze naturali. E’ una pratica CONTRARIA ALLA NATURA: i cuccioli dovrebbero essere lasciati alle cure della madre e godersi una fase delicata della loro vita senza essere sottoposti a stimoli eccessivi. Il Puppy Yoga li costringe ad ambienti stressanti e a interazioni che compromettono il loro sviluppo psicologico e comportamentale.