In una settimana cruciale per il futuro della produzione e vendita di carne coltivata in Italia, Animalisti Italiani esprime profonda preoccupazione riguardo al prossimo divieto che sarà oggetto di voto finale alla Camera dei Deputati. Mentre il Governo Meloni celebra questo provvedimento come una battaglia identitaria e una difesa del “nazionalismo gastronomico”, il rischio di procedura di infrazione a Bruxelles è evidente, esponendo l’Italia a possibili conseguenze legali e diplomatiche.
Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani dichiara: “Esortiamo il Governo Meloni a considerare attentamente le implicazioni di questa legge, non solo in termini di politica interna ma anche nelle relazioni con le istituzioni europee. L’adozione di normative che possano essere percepite come ostili all’innovazione scientifica e contrarie agli interessi europei mette a rischio la posizione dell’Italia nell’Unione Europea. È ora di adeguarsi ad un futuro davvero sostenibile. Non dobbiamo tornare indietro all’era preistorica né tantomeno affidare le sorti del benessere del pianeta ai soliti meschini interessi economici di qualche multinazionale produttrice di carne!”.
Il disegno di legge, composto da sette articoli e sostenuto dai ministri Francesco Lollobrigida e Orazio Schillaci, mira a vietare la produzione, il consumo e la commercializzazione di cibi e mangimi ottenuti da colture cellulari. Questa decisione, ha sollevato critiche da parte di +Europa, che ha presentato una pregiudiziale di costituzionalità, definendo il disegno di legge “anti-scientifico, anti-europeo e anti-italiano.”
In particolare, l’uso del termine “carne sintetica” da parte della destra è stato notato e contestato dall’Associazione Animalisti Italiani, che sottolinea la scelta lessicale spregiativa in contrasto con il più neutro “carne coltivata”. Tale terminologia potrebbe contribuire a polarizzare il dibattito e alimentare un approccio ideologico piuttosto che basato sulla scienza e sull’innovazione.
La questione della carne coltivata è complessa e richiede un approccio equilibrato che tenga conto dei progressi scientifici, delle esigenze ambientali e della sicurezza alimentare. Animalisti Italiani invita tutte le parti coinvolte a un dialogo aperto e basato sui dati scientifici, affinché si possa raggiungere una soluzione che promuova la sostenibilità e il benessere degli animali senza compromettere la competitività e l’innovazione del settore alimentare italiano, ma semplicemente orientandolo verso un’altra direzione
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<PROTOTIPO PER MAIL BOMBING> INVITIAMO TUTTI I CITTADINI AD OPPORSI A QUESTO ASSURDO DDL, SCRIVENDO AI SEGUENTI INDIRIZZI MAIL:
lollobrigida_f@camera.it
ministro@pec.politicheagricole.gov.it
Oggetto: revisione del DDL contro la carne coltivata
Gentile Ministro Lollobrigida,
Gentile Ministro Schillaci,
desidero esprimere la profonda preoccupazione riguardo al disegno di legge in discussione che potrebbe impattare negativamente sulla produzione e sul consumo di carne coltivata.
Comprendo l’importanza di affrontare le sfide legate all’agricoltura e alla sostenibilità ambientale, consapevoli delle vostre responsabilità nel garantire la sicurezza alimentare e la tutela dell’ambiente. Tuttavia, sono contrari al disegno di legge attuale che sembra non considerare adeguatamente il potenziale positivo della carne coltivata in termini di benessere animale, sostenibilità ambientale e sicurezza alimentare.
La carne coltivata rappresenta una prospettiva innovativa che potrebbe ridurre significativamente l’impatto ambientale dell’industria alimentare, mitigare il cambiamento climatico e ridurre il numero di animali sottoposti a pratiche agricole intensive. Inoltre, questa tecnologia offre la possibilità di produrre alimenti sicuri e nutrizionalmente equilibrati senza sacrificare il benessere degli animali.
Chiediamo che il disegno di legge in questione venga rivisto tenendo conto di queste considerazioni e promuovendo attivamente la ricerca e lo sviluppo di alternative sostenibili per il settore alimentare.