Fate sentire anche voi il vostro sdegno sul caso Angelo, il cane barbaramente ucciso da quattro “ragazzi” che sono ancora a piede libero!
Mandiamo tutti una mail o un fax o una raccomandata alla Procura della Repubblica di Paola (CS) con questo testo preparato per noi dalla Comunità dell’Urlo Di Angelo.
#UnitiPerAngelo:
Ill.mo Sig. Procuratore della Repubblica,
la presente intende raccogliere il grido silenzioso di quanti animi sono stati lesi ed offesi dalla vicenda di cui vittima incolpevole è stata quel cane tristemente noto, ormai, come “Angelo”, adottato da migliaia di fruitori della rete internet, costretti, Loro malgrado, alla visione delle immagini strazianti di una vera e propria condanna a morte.
Lungi dal volere entrare nel merito dei profili giuridici che potranno ravvisarsi nei fatti, queste poche righe sono state necessitate dal vedere concretarsi il tentativo odioso di opacizzare la reale gravità delle condotte poste in essere, ridotte in più occasioni a mera bravata di gioventù.
Simile conclusione non può che essere stigmatizzata, in ragione della distanza rispetto alle immagini inequivocabili che hanno testimoniato l’accaduto.
Ed infatti, i fotogrammi apparsi sui Social Network hanno documentato, per mano degli stessi autori concorrenti nella barbarie, l’uccisione turpe ed ignobile del cane Angelo attuata mediante l’uso di una violenza crescente nei confronti dell’animale, che di indole chiaramente docile, veniva viepiù ridotto in condizioni di minorata difesa attraverso l’impiccagione. Privato, in tal guisa, della libertà di movimento e della istintualità di conseguire salvezza con la fuga, veniva ripetutamente percosso, sul tronco e sul capo, con una mazza da carpentiere di grosse dimensioni sino a renderlo inerme. Così ridotto, sul corpo ormai esanime che veniva riversato al suolo, si perpetrava lo spirito immotivatamente punitivo per assicurarsi la morte dell’animale, che in effetti sopraggiungeva di lì a poco, dopo gli ultimi colpi di mazza sul capo.
Ebbene, la condotta descritta ed i mezzi utilizzati tradiscono la preordinazione materiale degli autori concorrenti all’uccisione del povero cane Angelo, che nel modus operandi è stata chiaramente ricercata e conseguita lentamente, solo in esito a lunghe ed intense sofferenze patite dall’animale. La pervicacia dimostrata dagli autori delle condotte, che addirittura offrono ai potenziali “spettatori” della rete una fredda telecronaca sulle condizioni del cane, evidenzia un incrudelimento che si rivela espressione di particolare insensibilità e malvagità.
Non paghi, evidentemente, della reciproca gratificazione hanno voluto compiacersene diffondendo quelle immagini crudeli mediante la condivisione attraverso un noto social network, che hanno così raggiunto, come prevedibile, una moltitudine indeterminata ed indiscriminata di fruitori, di ogni età e sensibilità.
Tale ulteriore contegno, chiaro sintomo della mancanza di minima resipiscenza per il gesto appena commesso, ha aggravato le conseguenze lesive prodotte in concreto per avere leso il comune sentimento verso gli animali delle migliaia di utenti del web che hanno subito la visione di simili strazi.
Ne siano conferma, le numerose reazioni di sdegno raccolte della rete internet all’indomani della diffusione di quello “spettacolo” spietato, che ha gravemente offeso l’umano sentimento per gli animali nutrito non solo da associazioni preposte a garanzia di istanze esponenziali di tutela degli animali, ma anche da singoli, di media moralità e comune senso di pietà.
Voglia la sottoscrizione della presente essere dimostrazione della attiva partecipazione della società civile nel percorso epocale avviato dall’ordinamento a presidio degli animali rispetto a condotte cagionevoli di patimenti e con Essi degli umani sentimenti di affezione e sensibilità, persuasi della necessità di una collaborazione diffusa affinchè non subisca un arresto disastroso.
A Lei, pertanto, nella qualità rivestita presso la locale Procura della Repubblica, che per quanto appreso dalle cronache d’informazione sarà oberata della vicenda descritta, si rivolge ogni istanza dei :sottoscriventi affinchè la gravità dei fatti riceva congrua risposta, per la temuta ma non creduta ipotesi che possa trovare luogo l’idea di una ragazzata.
Potrete inviare lo scritto in 4 semplici modi diversi:
1) VIA MAIL: procura.paola@giustizia.it
2) VIA PEC: procuratore.procura.paola@
3) VIA FAX: 0982.583168
4) RACCOMANDATA A/R:
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale di Paola
Via Falcone Borsellino n. 9, 87027 – Paola (CS)
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