Si è aperto con una contestazione il primo giorno di Eos-European Outdoor, l’esposizione dedicata alla caccia e alla pesca. Oltre 50 i militanti della Sinergia Animalista, appartenenti a varie organizzazioni, presenti al presidio contro la fiera della caccia, a Verona, oggi sabato 11 febbraio. Animalisti Italiani ha supportato gli organizzatori dell’evento Centopercentoanimalisti. Hanno partecipato anche esponenti del Fronte Animalista, Meta Pordenone activist, Attivismo Antispecista.
Novità di quest’anno, voluta dalla Questura: i partecipanti si sono concentrati in un punto prestabilito, e da lì sono stati portati davanti alla Fiera con un bus riservato; stessa cosa al ritorno. Lo scopo era evitare contatti diretti tra Animalisti e cacciatori, visti gli “screzi” avvenuti l’anno scorso in analoga occasione dove due cacciatori finirono all’ospedale e due militanti denunciati.
Ai cacciatori (e pescatori) non sono state risparmiate provocazioni. In particolare è stato bersagliato chi porta i bambini a quell’ esposizione di strumenti di morte.
Ad un certo punto le forze dell’ordine hanno deciso di bloccare la strada e deviare il traffico delle auto a causa di alcuni lanci di fumogeni.
Davanti all’ingresso Re Teodorico più di trenta persone, con le bandiere «Animalisti Italiani» che sventolavano, hanno criticato – duramente – chi entrava in fiera.
«La fiera della morte», uno dei tanti slogan urlati. Il tutto si è svolto, sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine, senza disordini nè tantomeno violenza.
In visita questo pomeriggio anche il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida: «Chi viene alla fiera non deve vergognarsi. Manifestare in maniera legale è del tutto legittimo». Le sue parole politicamente corrette tutelano la nostra libertà di manifestare, ma contemporaneamente proteggono ancora una volta la lobby della caccia.
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© Foto Animalisti Italiani e Centopercentoanimalisti