L’orsa che avrebbe aggredito un turista francese di 43 anni, Vivine Traifaux, mentre correva a Naroncolo, nel Comune di Dro, in Trentino è stata individuata: si tratterebbe di Kj1, che con i suoi 22 anni è la più anziana del Trentino. Insieme a lei c’erano anche 3 cuccioli. L’uomo, ferito agli arti, è stato soccorso e portato all’ospedale di Trento, ma non è in pericolo di vita.
Dichiara Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani: “Fugatti non ha tardato con la relativa ordinanza di abbattimento. Questo provvedimento, presentato come contingibile e urgente, non considera le alternative meno cruente per la gestione degli orsi e mette a rischio la sopravvivenza dei cuccioli. Il Corpo Forestale Trentino monitorerà intensivamente la zona dell’incidente per procedere con l’uccisione. La storia si ripete, sempre uguale. In risposta, il nostro legale sta già lavorando per impugnare questa ordinanza, che sembra più il solito metodo da far west che una misura di sicurezza utile”.
Conclude: “La sicurezza dei cittadini è esclusivamente legata alla responsabilità delle loro azioni nel momento in cui si addentrano in un’area in cui vivono gli orsi, riportati in Trentino dalla stessa Provincia autonoma per mezzo del mal gestito Progetto Life Ursus. Ricordiamo come promemoria solo alcuni aspetti ignorati dalla Provincia: assenza di protezioni sui cassonetti, eccessiva presenza di cibo di origine umana e postazioni di foraggiamento non sicure rappresentano tutti fattori che contribuiscono ad abituare gli orsi alla presenza umana. Tuttavia, si passa direttamente alle catture e uccisioni senza affrontare con urgenza la necessità di intervenire per rendere sicuri questi elementi, fondamentali per prevenire potenziali conflitti e ignorando l’importanza di fornire informazioni essenziali ai cittadini su come comportarsi in caso di incontro con un orso. E oggi, non riuscendo a prevenire, la Provincia se la prende con gli animali”.
L’Associazione Animalisti Italiani non permetterà che questa ordinanza diventi il pretesto per un massacro di orsi, come previsto dalla legge provinciale di marzo, che contesta per la sua incompatibilità con le normative europee e la Costituzione Italiana. Non deve ripetersi il caso dell’orso M90, abbattuto nel 2024 subito dopo l’emissione del decreto per impedire alle associazioni animaliste di presentare ricorso.
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APPROFONDIMENTO
Secondo il Rapporto Grandi Carnivori_2023, gli orsi in Trentino sono un centinaio, contro i 60 stimati dal progetto Life Ursus di ripopolazione iniziale del territorio. Un divario che può essere gestibile senza ricorrere agli abbattimenti di massa. Eppure anzichè prevedere uno spostamento di territorio anche con l’ausilio delle Associazioni Animaliste, si procede con gli abbattimenti scriteriati e “le morti inspiegabili” di orsi non identificabili come emerge dal seguente prospetto. Negli ultimi 23 anni, 62 orsi in Trentino sono stati uccisi, catturati o sono scomparsi, secondo le stime basate sui dati della Provincia di Trento.
Solo nel 2023 è stata registrata la morte di 9 esemplari di orso.
Senza dimenticare la reclusione in cattività dell’orsa JJ4, implicata nella morte del runner Andrea Papi. Mamma orsa è ancora viva grazie alle pressioni degli animalisti. Dopo il rifiuto di trasferirla al Libearty Bear Sanctuary di Zarnesti in Romania, la Provincia Autonoma di Trento sta considerando un trasferimento in Germania, nel Centro Faunistico della Foresta Nera, questo autunno. Tuttavia, la situazione è caratterizzata da scarsa trasparenza e l’orsa continua a vivere in cattività nell’inadeguata struttura del Centro Faunistico Casteller a Trento.
Di seguito i dati relativi agli orsi rinvenuti morti in provincia, supportati dagli esiti delle indagini tossicologiche e dalle autopsie veterinarie dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, laddove disponibili al momento della stesura del Rapporto Grandi Carnivori 2023.
- 21 aprile 2023, in località Porcaiola nel comune di Cavizzana, piccolo dell’anno in seguito identificato come M93; causa della morte non ancora nota al momento della stesura del presente Rapporto;
- 30 aprile 2023, in località Busa de Lodrìn nel comune di San Lorenzo Dorsino, M62, maschio di 5 anni; causa della morte, uccisione da parte di un altro orso nel corso di una lotta avvenuta sul luogo del rinvenimento;
- 1 giugno 2023, in località Fontana Maora nel comune di Ville d’Anaunia, resti in avanzato stato di decomposizione di un orso non identificato; causa della morte non ancora nota al momento della stesura del presente Rapporto;
- 16 giugno 2023, in località Rime nel comune di Cavedago, F56, femmina di 3 anni; causa della morte, uccisione da parte di un altro orso;
- 24 luglio 2023, in località Foje nel comune di Cimone, resti ossei di un orso non identificabile geneticamente (le analisi genetiche non hanno avuto successo); causa della morte non accertabile in considerazione dei pochi resti;
- 27 settembre 2023, in località Val Bondone nel comune di Sella Giudicarie, orsa F36, femmina adulta di 6 anni; causa della morte non ancora nota al momento della stesura del presente Rapporto;
- 10 ottobre 2023, in località Poie nel comune di Bresimo, MJ5, maschio adulto di 18 anni; causa della morte non ancora nota al momento della stesura del presente Rapporto;
- 11 ottobre 2023, in località Mondent nel comune di Ronzone, resti in avanzato stato di decomposizione di un orso non ancora identificato geneticamente; causa della morte non ancora nota al momento della stesura del presente Rapporto.
- A questi va aggiunto l’orso M65 morto investito da un’auto il 23 maggio 2023 in Tirolo (AUT).