La città di Anagni, in provincia di Frosinone è scossa dall’atroce atto di violenza perpetrato in un agriturismo contro una capretta innocente durante una festa di compleanno tenutasi lo scorso 27 agosto. L’immagine raccapricciante di alcuni giovani che prendono a calci l’animale e lo gettano da una finestra è rimasta impressa nella mente di molti, a causa del video che gli stessi ragazzi hanno pubblicato sui social media, suscitando un’ondata di indignazione.
L’Associazione Animalisti Italiani ha immediatamente depositato denuncia mediante l’azione legale dell’Avv. Francesca Pantanella con l’obiettivo di richiedere giustizia per la vittima innocente.
Dopo quasi otto mesi di indagini, il pubblico ministero di Frosinone ha recentemente avanzato la richiesta di archiviazione del caso, sostenendo che la capretta sarebbe deceduta prima dell’atto di violenza. Tuttavia, ciò non deve in alcun modo attenuare la gravità dell’episodio né la responsabilità degli individui coinvolti. Afferma Walter Caporale, Presidente Animalisti Italiani Onlus: “Non possiamo permettere che un atto così vile venga cancellato dalla memoria collettiva senza conseguenze. La vita di ogni essere vivente, sia esso umano o animale, ha valore e merita rispetto. Chiediamo che giustizia sia fatta. Coloro che si macchiano di violenza contro gli animali ricevano pene esemplari. Invitiamo tutti i cittadini a firmare la petizione per l’inasprimento delle pene sul sito www.animalisti.it”.
Gli Animalisti Italiani sollevano un punto cruciale: come possiamo essere certi che la capretta non fosse viva? Il corpo non è stato ritrovato e l’autopsia non risulta effettuata. Dichiara l’Avv. Pantanella: “Anche se la capretta fosse già antecedentemente deceduta, in assenza di configurazione di reato, ai sensi dell’art.544 bis del codice penale, il giovane indagato per uccisione dell’animale e gli altri 5 indagati per istigazione a commettere il reato secondo l’art. 414 c.p, hanno comunque perpetrato atti di violenza reiterata. Valuteremo la richiesta di un’eventuale applicazione di una misura di sicurezza in quanto i soggetti appaiono particolarmente pericolosi, volta alla rieducazione e sensibilizzazione degli stessi”.
Gli Animalisti Italiani si impegneranno attivamente nelle prossime fasi dell’iter giudiziario per assicurarsi che il messaggio sia chiaro: la violenza contro gli animali non sarà tollerata e coloro che la commettono saranno chiamati a rispondere delle proprie azioni.