Giorgio era un cane amato dal quartiere che viveva insieme ad un senzatetto. Giorgio è stato brutalmente ucciso da due fratelli romani di 44 e 46 anni. Questi individui dopo aver aggredito il cane con un’arma da taglio che lo ha portato alla morte per dissanguamento, hanno gettato il corpo in un fosso di un torrente vicino alla stazione di Ponte Galeria a Roma.
Dichiara Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani: “Questo atto di inaudita crudeltà ci lascia attoniti e conferma, purtroppo, la necessità urgente di un intervento legislativo per proteggere gli animali da simili atrocità. Pene troppo irrisorie per la tipologia di reato! Il governo Meloni non mantiene le promesse elettorali: con la legge attuale i colpevoli non sconteranno un giorno di galera”.
I Carabinieri grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza della stazione di Ponte Galeria hanno individuato i colpevoli. A dare l’allarme è stato proprio il papà umano di Giorgio, un cittadino rumeno senza dimora, che non trovando più il suo amico a quattro zampe, ha immediatamente contattato le autorità. Le indagini, supportate dalle riprese delle telecamere di sicurezza, hanno rivelato la brutale aggressione. Il corpo del povero cane è stato trovato in un fosso, suscitando una profonda commozione e rabbia tra i cittadini.
L’Associazione Animalisti Italiani si costituirà parte civile nel processo e chiederà il massimo della pena per i responsabili di questo atto orrendo. Il Governo e il Parlamento devono attuare immediatamente una legge più severa contro chi si macchia di simili crimini. Non possiamo più tollerare questa scia di crudeltà e violenza contro gli animali.
Gli episodi di maltrattamento in Italia sono infatti all’ordine del giorno: in base ai dati del Rapporto Zoomafia LAV 2022, ogni 55 minuti arriva una denuncia per reato contro gli animali. Ci sono 15 procedimenti penali e 9 indagati ogni 100.000 abitanti. E il reato di uccisione di animali è il più contestato.
Rivolgiamo un appello a tutte le forze politiche affinché sostengano l’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali, come proposto dall’Intergruppo Parlamentare per i diritti degli animali. Solo con leggi più severe possiamo sperare di prevenire futuri episodi di violenza contro gli animali, che non sono altro che il preludio della violenza sugli esseri umani. Il poeta Publio Ovidio Nasone, oltre 2000 anni fa affermava: “La crudeltà su animali è tirocinio di crudeltà verso gli uomini”.
La nostra battaglia per la giustizia in nome di Giorgio e di tutte le vittime di abusi è solo l’inizio. Non ci fermeremo finché non saranno garantiti diritti e protezione per tutti gli animali.
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