Durante le puntate del 15 e 16 settembre u.s. della trasmissione La Vita in Diretta si è parlato della fauna selvatica come un “nemico da combattere”.
Il “presunto” orso M49 viene descritto come un potenziale terrorista, stesso trattamento per i lupi.
Gran parte delle interviste lasciano spazio ad un unico punto di vista: quello degli allevatori che paventano e lamentano danni economici e morali.
Danni morali? Appare surreale parlare di moralità se ci riferiamo al “legame affettivo” che i suddetti individui intrattengono con gli animali!
Proprio gli stessi animali che non esitano a sfruttare e poi a sgozzare alla prima occasione utile per trasformarli in carne e denaro.
“Restiamo indignati di fronte all’ipocrisia che si nasconde dietro alle affermazioni fatte durante la trasmissione; ci indigna ancor di più che il servizio pubblico nazionale non lasci spazio ad un’informazione scevra da condizionamenti e volta alla divulgazione di una pluralità di opinioni.
Un servizio incentrato esclusivamente sulla paura che questi nostri “fratelli diversi” incuterebbero nei confronti dell’uomo e che prospetta come unica soluzione per una pacifica convivenza tra uomo e animali l’abbattimento o la presenza dei guardiacaccia.
La fauna selvatica costituisce una ricchezza e un patrimonio da custodire, non un pericolo mortale, e noi proprio in virtù della nostra intelligenza abbiamo il dovere di proteggerla.
Gli attacchi di cui parla il conduttore, facendo riferimento al Rapporto grandi carnivori 2019 della Provincia di Trento, sono legati alla ricerca di cibo e non riguardano aggressioni all’uomo. Basterebbe monitorare gli esemplari con radiocollari e porre recinzioni elettriche attorno agli allevamenti” afferma Riccardo Manca, Vice Presidente degli Animalisti Italiani.
Un programma televisivo così seguito come ‘La Vita in Diretta’ non può permettersi di innescare la macchina del terrore e divulgare fake news.
È davvero imbarazzante notare che solo il bambino, intervistato perché aveva avuto un incontro ravvicinato con un orso, sia l’unico capace di riportare il discorso sul piano della ragionevolezza affermando che non aveva avuto timore in quanto l’orso non è di per sé un animale aggressivo, ma è la reazione dell’uomo che lo influenza.
Non ci sono nemici degli uomini. L’unico nemico della fauna selvatica è piuttosto il bracconaggio.
Pensiamo anche ai cacciatori e ai commercianti di fauna selvatica in altri territori come nel sud-est asiatico che inviano alcune specie pregiate (come i pangolini) nelle grandi città o le esportano nei mercati esteri. La maggior parte degli animali che viene catturata è destinata ai mercati locali di fauna selvatica o viene venduta direttamente ai ristoranti come selvaggina.
Le conseguenze di questo assurdo mercato sono sotto gli occhi di tutti.
La caccia è una delle minacce più gravi per l’intero equilibrio dell’ecosistema che porta moltissime specie all’estinzione.
Quello a cui stiamo assistendo è un vero e proprio collasso faunistico, distruttivo della biodiversità.
La fauna nel posto sbagliato, l’uomo nel posto giusto sempre e comunque? Animali aggressivi o piuttosto uomini incauti?
Per tali motivi l’Associazione Nazionale Animalisti Italiani, appoggia e divulga l’esaustiva Lettera di richiamo indirizzata ai vertici RAI scritta dal Consigliere di Amministrazione Riccardo Laganà che ringraziamo per aver ricordato ampiamente che lo scopo del ‘servizio pubblico’ è quello di educare al rispetto per l’ambiente e la fauna selvatica attraverso studi seri e approfonditi e la presenza di ricercatori e tecnici esperti in materia.
Venir meno al suo ‘contratto di servizio’, come è palesemente accaduto in questa circostanza, lede gravemente i valori della democrazia e del rispetto verso ogni essere vivente.
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