È accaduto ieri sera, in una campagna tra Carpi e Medolla.
Un uomo, infastidito dai latrati di un cane meticcio che gironzolava in un terreno antistante la sua abitazione, ha imbracciato uno dei suoi fucili e gli ha sparato contro, colpendolo all’addome e uccidendolo sul colpo.
“Il colpevole dovrà rispondere del reato di uccisione di animali. Senza che ve ne fosse necessità, o comunque per crudeltà, questo losco individuo uccideva, volutamente, il cane di piccola taglia. Serve una condanna esemplare, ma ancora oggi in Italia vediamo pene disattese e colpevoli non scontare nemmeno un giorno di carcere”, dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani.
La scena è stata notata da due ragazzi che stavano percorrendo una strada sterrata lì vicino, i quali hanno avvertito immediatamente i carabinieri. I militari, giunti sul posto, hanno fermato l’uomo, detentore di una dozzina di armi che sono state sottoposte a sequestro.
Ciò mostra, ancor di più, l’evidente pericolosità del soggetto in questione.
“Non accenna a diminuire il fiume di violenza gratuita su chi non può difendersi che pervade silentemente le nostre esistenze.
Cosa aspettano ancora le autorità a mettere un freno a questo ‘scempio morale’?
Che senso ha cercare il colpevole se poi già è risaputo che non farà un solo giorno di carcere e non potrà in nessun modo riflettere sul gesto sconsiderato di cui si è reso artefice?
A queste domande sono anni che non viene data una risposta concreta; un autentico oltraggio alla sacralità della vita e una discesa negli inferi dell’’oblio della coscienza”, conclude il Vice Presidente Riccardo Manca.
L’Associazione Nazionale Animalisti Italiani prosegue la sua campagna contro il maltrattamento richiedendo, attraverso la petizione, pene adeguate ai crimini commessi.